Ministro talebano e ambasciatore iraniano si incontrano per discutere del ritorno degli afghani nel Paese di origine, previsto l’invio di una “delegazione” nella capitale iraniana. Ong denuncia l’uccisione nei giorni scorsi di migranti (260 fra morti e feriti secondo alcune fonti) da parte delle guardie di frontiera della Repubblica islamica.
A vigilare sull’applicazione delle norme il ministero della Morale. Nell’ultimo anno oltre 13mila persone fermate, la metà delle quali trattenute per 24 ore. Previste regole specifiche anche per i media, come il divieto di mostrare immagini di esseri viventi. Le sanzioni includono consigli, avvertimenti di punizione divina, minacce verbali, confisca di proprietà, detenzione.
Le impiegate del settore pubblico che non si presentano sul luogo di lavoro potranno ricevere un massimo di 5mila afgani (70 dollari). Ma sono stati gli stessi talebani a impedire che le donne possano uscire di casa. Nonostante diversi round di colloqui, la comunità internazionale non è ancora venuta a capo di una soluzione per risolvere lo stallo politico ed economico dell'Afghanistan.
Secondo uno studio di Save the Children sono 250mila quelli che non frequentano la scuola. Il 99% delle famiglie rimpatriate affronta una situazione di crisi alimentare, il 40% ha dovuto chiedere denaro in prestito, una su sei vive nelle tende. Molti sono nati oltre-confine e l’Afghanistan “non è il luogo che chiamano casa”.
Nel Tagikistan è ancora attiva l’ambasciata di Kabul col rappresentante indicato dal precedente esecutivo Ghani, prima dell’ascesa degli studenti coranici. I dubbi sulla gestione della struttura e sulla copertura delle spese di funzionamento. Le ombre sulle relazioni politiche ed economiche fra i due Paesi.
L'annuncio è stato dato dal portavoce delle autorità afghane dopo che Islamabad ha puntato il dito contro di loro. Nonostante il leader religioso Hibatullah Akhundzada abbia definito "haram" gli attacchi transfrontalieri, continuano le azioni contro le forze di sicurezza pakistane. A cui si aggiungono le stragi perpetrate dallo Stato islamico del Khorasan, creando una situazione che al momento appare ingestibile.
I Tehreek-e Taliban Pakistan (TTP) operano da anni lungo la linea Durand con l'obiettivo di creare un nuovo Emirato islamico. Ma al confine vivono anche decine di migliaia di profughi, prevalentemente di etnia pashtun. Nel 2022 c'è stato un aumento delle vittime di attentati di quasi il 15% in Pakistan.
Il Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia starebbe decidendo come lasciare i programmi educativi in mano alle nuove autorità locali. Nel frattempo però il funzionario a capo degli istituti religiosi del Paese ha annunciato che in un anno sono sorte alcune madrase jihadiste in almeno cinque province.
Muhammad Alam Khan, assunto come guardia dell'istituto, è stato arrestato mentre si indaga sul movente. La scuola era già stata chiusa per gli attentati terroristici dei talebani, che nella stessa zona nel 2012 avevano sparato al premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. Nella provincia del Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l'Afghanistan, si è registrato un aumento degli attacchi nell'ultimo anno.
Si chiama Today Child ed è stata fondata dall'attivista 23enne Wazir Khan. Nel distretto di Bagrami, a 17 km dal centro della capitale, tiene lezioni per circa 1.000 bambini e bambine. Con un gruppo di volontari conduce campagne porta a porta per informare le famiglie sull'importanza dell'istruzione, anche nella situazione disperata dell'Afghanistan di oggi.