Pneg Deren si era recato nello Yunnan per colloqui con i funzionari cinesi, riferiscono i media locali, ma è poi stato trattenuto. Nonostante le pressioni di Pechino, la sua milizia, il MNDAA, mantiene il controllo della città di Lashio, nello Stato Shan. Nel frattempo i bombardamenti nella regione dell'aviazione birmana hanno ucciso almeno 12 persone, di cui otto bambini. Colpita anche una chiesa battista.
Mons. Celso Ba Shwe - vescovo di Loikaw - ha preso parte alla celebrazione che ogni anno nella terza domenica di novembre richiama il legame di solidarietà tra i cattolici giapponesi e la Chiesa dell'ex-Birmania, oggi ferita dalla guerra. Il sostegno alle scuole nella foresta attraverso l'iniziativa "Seeds of hope". L'arcivescovo Kikuchi: "La speranza nasce dal cuore di chi cammina insieme".
Costretto nel novembre 2023 ad abbandonare la cattedrale a causa degli scontri armati, il vescovo di Loikaw continua a prendersi cura dei fedeli della diocesi, oggi sparpagliati in 200 campi profughi in aree remote. Ad AsiaNews racconta il dramma dei giovani che si uniscono ai combattimenti e riflette su come queste comunità nello Stato Kayah, pur nelle loro grandissime difficioltà, oggi gli ricordino i primi cristiani: "La Chiesa è dove le persone condividono e si amano".
Le conquiste sempre più ampie da parte della Brotherhood Alliance, composta da tre potenti milizie etniche, stanno mettendo in luce le difficoltà di amministrare territori diversi. Una sfida che potrebbe spiegare le difficoltà nel prendere il controllo anche delle città più grandi del Myanmar. Emerge con sempre più chiarezza anche il coinvolgimento della Cina.
A sette anni dalla grande fuga di centinaia di migliaia di membri della minoranza musulmana dal Myanmar, la situazione nei centri di accoglienza del Bangladesh è ancora di emergenza. Il racconto di un gesuita, da anni impegnato nell’opera di aiuto e accoglienza. Dhaka ha risorse limitate, ma prima di rimpatriarli serve stabilità e pace nell’ex-Birmania.
Arresti arbitrari, perquisizioni umilianti, cure pre o post-parto negate: in un rapporto dell'International Commission of Jurists, ong che a sede a Ginevra, le testimonianze e le denunce su un aspetto "mirato" della repressione dei generali nei tre anni ormai trascorsi dal golpe. Sono più di 1500 le donne tuttora in carcere per ragioni politiche in Myanmar.
Nelle ultime settimane si è verificata una ripresa dei combattimenti nello Stato Shan e nel Rakhine. Il numero due della giunta militare, Soe Win, e l'ex presidente Thein Sein sono volati a Pechino e Qingdao per discutere di stabilità di confini, commercio e investimenti. Ma secondo alcune fonti sono stati firmati anche nuovi contratti per acquisti di materiale bellico.
Kim Aris, 47 anni, ha ritirato al posto della madre in Italia la cittadinanza onoraria che il comune di Abbiategrasso ha voluto concedere alla leader birmana. Da oltre tre anni in carcere, nemmeno la sua famiglia sa dove sia detenuta e quali siano le sua condizioni di salute, nonostante compia in questi giorni 79 anni. Secondo il figlio la comunità internazionale non aveva capito le azioni di Aung San Suu Kyi con i Rohingya.
Nonostante il blocco di internet imposto dalla giunta golpista, le Nazioni unite parlano di “rapporti spaventosi e inquietanti” sugli attacchi contro la popolazione civile di etnia Rohingya. Negli ultimi mesi la giunta golpista, sempre più in difficoltà sul campo, ha alimentato le tensioni interetniche, arruolando (anche in maniera forzata) i Rohingya contro la milizia etnica locale. Un tragedia che sta riportando il Paese ai tempi delle violenze settarie.
Alle 6 del mattino due persone non identificate hanno fatto irruzione in chiesa e sparato almeno cinque colpi, secondo fonti locali. P. Paul Khwi Shane Aung, 40 anni, è stato ricoverato all'ospedale di Moe Nyin, nello Stato Kachin, e sottoposto a cure d'urgenza.
La testimonianza di sr. Regina, delle Suore della Riparazione: "Bambini e anziani soffrono nelle foreste senza aiuti umanitari perché le strade sono bloccate dai militari. La leva obbligatoria serve a procurarsi scudi umani per costringere i ribelli a uccidere propri connazionali. Le nostre consorelle restano accanto alla gente, camminando con loro, anche tra lacrime, pericoli e dolori".
Secondo le milizie etniche che hanno lanciato l'offensiva nella regione, si tratta di un giro di affari che vale 14 miliardi di dollari all'anno e che è controllato da quattro clan cinesi insieme alla giunta golpista birmana. Pechino di recente ha chiesto ai militari di chiudere i call center in cui circa 100mila persone sarebbero trattenute in condizioni di moderna schiavitù.
A un mese dall’inizio della “Operazione 1111” le milizie etniche sembrano prevalere sui soldati della giunta militare. A un passo dal controllo completo della capitale Lokaw e di Moebye, dall’importanza strategica. Intanto cresce il bilancio delle vittime civili: almeno 82 dall’inizio dell’offensiva.
Il generale Min Aung Hlaing accusa non meglio precisati "esperti stranieri" per l'avanzata dei ribelli nello Stato Shan. Notizie di interi battaglioni dell'esercito che si arrendono, ma intanto la giunta continua a usare il pungo di ferro a Yangon. L'appello di 600 organizzazioni all'ASEAN: abbandoni l'idea di un dialogo inclusivo e porti a giudizio i militari per i loro crimini.
La drammatica testimonianza del vescovo mons. Celso Ba Shwe anche lui costretto a lasciare il Centro pastorale insieme ad alcuni sacerdoti: "Abbiamo offerto rifugio agli sfollati per i combattimenti. Da tre giorni cercavano di assumere il controllo delle nostre strutture, finché proprio alla sera della festa di Cristo Re ci hanno sparato contro intenzionalmente con l'artiglieria. Continuate a pregare per noi".
Proprio nel giorno del nuovo appello di papa Francesco l'aviazione birmana è tornata a colpire con le sue rappresaglie contro l'Operazione 1027. Sono ormai quasi 30mila gli sfollati interni ammassati sotto le tende al confine con la Cina. Anche la cattedrale di Lashio ha aperto le porte per accogliere i rifugiati che scappano dalle aree dei combattimenti.
Secondo le testimonianze pare si sia trattato di un attacco di droni. È stato preso di mira il villaggio di Mon Lai Hket, vicino al confine con la Cina, dove risiedono centinaia di sfollati interni. I militari birmani hanno negato di essere i responsabili, ma non sarebbe la prima volta che colpiscono i civili. Il rappresentante del Governo in esilio alle Nazioni unite: "Serve un embargo sulle armi".
Secondo l'Onu l'India è il quarto Paese al mondo per vendita di armamenti alla giunta golpista del Myanmar, ma lo Stato nord-orientale ha annunciato di voler costruire un'ulteriore recinzione al confine per impedire l'afflusso di birmani, che a detta del governo locale alimentano il traffico di armi e droghe. In realtà la questione ha a che fare con le tensioni interetniche nella regione. Nuovi bombardamenti nel Sagaing, migliaia di persone in fuga.
Si chiude oggi a Jakarta il 43mo vertice dei Paesi del Sud-est asiatico. La decisione una risposta al golpe dei militari birmani e alle violenze commesse dal febbraio 2021. Presenti anche la vice-presidente Usa e il premier cinese, oltre a leader di Stato e governo. Entro il 2045 la regione contribuirà per il 5,4% al Pil globale. Jokowi: fiducia e cooperazione.
Lanciato a marzo dello scorso anno "PDF Game" è stato sviluppato lo scorso anno da alcuni sviluppatori birmani espatriati. Tramite gli annunci pubblicitari raccoglie fondi per la resistenza al golpe militare. Nei mesi scorsi la giunta aveva vietato ai cittadini di giocare online.
Fondata dai missionari del Pime nella seconda metà del XIX secolo, la diocesi ha un nuovo pastore: mons. John Saw Gawdy. Da qui provengono cinque giovani che da poco più di un anno continuano la preparazione al sacerdozio nel seminario di Monza. Felici per la nomina, hanno raccontato ad AsiaNews le difficoltà che i cristiani e la Chiesa del Myanmar continua a dover affrontare.
Rispondendo a un'interrogazione parlamentare la ministro degli Esteri della città-Stato Vivian Balakrishnan ha ammesso che 91 aziende locali sono coinvolte nelle forniture di varie tipologie di prodotti alle forze armate birmane nonostante il golpe del 1 febbraio 2021: "Non è parte della politica governativa bloccare il commercio legittimo con il Myanmar".
La cerimonia nella cattedrale di Cristo Re. Nello Stato Kayah, segnato dalla guerra con l'esercito birmano con la distruzione delle chiese e migliaia di sfollati, il presule ha scelto come motto episcopale l'invocazione "Venga il tuo Regno". "Oggi qui tutti hanno sete di pace: cerchiamo la libertà e la giustizia nella Parola di Dio e costruiamole insieme".
Esplode la protesta dei rifugiati nei centri di accoglienza oltre-confine, in Bangladesh. Più di un milione sono stanziati nei campi del sud-est, diventato il più grande insediamento profughi del mondo. I dimostranti chiedono diritti di cittadinanza e la ripresa dei programmi assistiti di rimpatrio. Nel 2022 sono morti 348 Rohingya nel tentativo di raggiungere in barca Malaysia e Indonesia.
Confermate almeno 200 vittime. La situazione sul campo continua a essere complicata dopo il crollo di diversi ponti e strutture di accoglienza. Anche alcuni monasteri buddhisti che offrivano riparo sono stati spazzati via. L'organizzazione internazionale per i rifugiati racconta ad AsiaNews che le preoccupazioni principali ora riguardano la diffusione di malattie legate all'acqua e lo spostamento di ordigni esplosivi a causa delle inondazioni.
La denuncia di Human Rights Watch sul bombardamento che l'11 aprile ha ucciso oltre 160 persone nel villaggio di Pa Zi Gyi. Gli armamenti di questo tipo sono progettati per creare danni su vasta scala utilizzando l'ossigeno circostante. Ancora volta emerge l'importanza di varare sanzioni contro il trasferimento di armamenti e carburante verso i militari golpisti.
Il dilagare della produzione e del consumo di stupefacenti è il volto nascosto della crisi in cui è precipitato il Myanmar. Nel capoluogo dello Stato Kachin l'esperienza del Centro di riabilitazione promosso dalla diocesi insieme ai missionari irlandesi di San Colombano. Le storie di chi è riuscito a uscire dal tunnel e semina speranza.
Mentre si discute del ruolo della diplomazia cinese rispetto all'Ucraina, nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Qin Gang ha incontrato il capo della giunta golpista del Myanmar. La Cina sostiene i generali ma anche diverse milizie al confine per garantirsi la stabilità della regione transfrontaliera nelle aree dove estrarre le terre rare.
Gli attacchi aerei sono diventati un evento quotidiano per la popolazione del Myanmar. Diversi dati confermano che Mosca e Pechino hanno proseguito con l'export militare anche dopo il golpe del febbraio 2021. Le milizie locali rispondono armando droni commerciali.
Ricevendo in udienza un pellegrinaggio della diocesi di Crema, da cui partì il missionario ucciso dall'esercito birmano 70 anni fa, Francesco ha invitato a pregare per questa "terra tormentata che porto nel cuore". Presenti all'incontro anche i seminaristi della diocesi di Taungngu che a causa della guerra studiano in Italia nel seminario del Pime. Salito a 165 morti il bilancio delle vittime del bombardamento dell'aviazione sul villaggio di Pa Zi Gyi nel Sagaing.