Il governo sud-coreano ha varato un programma per il ritorno degli irregolari nei Paesi di origine, evitando provvedimenti di espulsione e pesanti multe. A fine 2023 nel Paese c'erano 423.675 stranieri irregolari su oltre 2,5 milioni. Il provvedimento riguarderebbe fino a 145mila thai, oltre un terzo di tutti gli stranieri in condizione di irregolarità.
Salvati in mare nell'ottobre 2021 alcune decine di esuli dello Sri Lanka tra cui anche bambini avevano presentato domanda d'asilo nell'isola dell'arcipelago delle Chagos che è tuttora un territorio d'oltremare britannico disabitato (ma con una grande base militare). La Gran Bretagna aveva sempre rifiutato di accoglierli, nonostante le denunce sulle loro condizioni. E tuttora parla di "soluzione umanitaria provvisoria".
Dal kazakistan all'Uzbekistan nuove norme stanno allungando i tempi per il rilascio con duri test di conoscenza della lingua locale per scoraggiare i relokanty russi. In Turklmenistan la cittadinanza è quasi impossibile da ottenere senza parentela turkmena, ma vige comunqu lo "ius soli" per i figli di genitori stranieri.
Nella cittadina di Bando, nella prefettura di Ibaraki, vivevano almeno una ventina uomini e donne in una comunità. Nelle strutture in disuso erano presenti anche un ristorante e un bar karaoke. Sono 600mila i vietnamiti che lavorano in Giappone ma sono anche il gruppo più numeroso tra i quasi 10mila tirocinanti "scomparsi" nel Paese nell'ultimo anno.
La decisione adottata dal governo per ridurre le pratiche burocratiche e cercare di dare slancio all'economia. Molti erano in attesa di ricevere i documenti da anni e ora avranno finalmente accesso a una serie di diritti. Senza questa sanatoria, i bambini nati da genitori appartenenti alle minoranze etniche, ci avrebbero messo anche 44 anni a ricevere la cittadinanza.
Ministro talebano e ambasciatore iraniano si incontrano per discutere del ritorno degli afghani nel Paese di origine, previsto l’invio di una “delegazione” nella capitale iraniana. Ong denuncia l’uccisione nei giorni scorsi di migranti (260 fra morti e feriti secondo alcune fonti) da parte delle guardie di frontiera della Repubblica islamica.
Lanciato dalla Conferenza dei vescovi cattolici di rito latino alla vigilia della Giornata mondiale che si celebra il 29 settembre. Permette a chi si sposta in cerca di lavoro di registrarsi per essere accolto e aiutato dalla comunità di arrivo. Una presenza che porta anche ricchezza alle parrocchie locali, come mostrato domenica scorsa a Mumbai dalla festa del Karam, celebrata da oltre 800 migranti cattolici a lla chiesa di Santo Stefano.
Il 20 e 21 novembre in tutte le province verrà imposto il coprifuoco per poter effettuare l’indagine. L’ultimo rilevamento effettuato nel 1997, i successivi sono stati più volte rimandati o annullati per violenze o conflitti interni. Studioso iracheno: “Attorno a questi numeri vengono indirizzate le politiche di un Paese” in cui la componente settaria e confessionale gioca un ruolo essenziale.
Ad oggi vi sono 2,59 milioni di persone senza un impiego nel Paese, con una particolare incidenza nelle fasce più giovani della popolazione. In continua crescita il dato di quanti espatriano per completare gli studi o migliori occasioni professionali. L’impegno della Chiesa locale nella formazione, partendo dagli istituti tecnici.
Il dato delle donne in cerca di lavoro all’estero in continuo aumento: dal 40% del periodo pre-pandemia al 46% del 2023. La destinazione principale resta il Medio oriente, dove trovano impiego soprattutto come lavoratrici domestiche. Il governo cerca di invertire la rotta, ma ancora oggi ogni mese pi di mille scelgono di espatriare.
Tagikistan e il Kirghizistan i due Paesi della regione da cui proviene il maggior numero di migranti lavorativi. Ma l’approccio è ben diverso: il primo sembra abbandonare i connazionali, mentre il secondo attua una politica più attenta, considerando gli espatriati fondamentali per la propria economia. Le pressioni contro i tagichi dopo l’attentato al Krokus City Hall di Mosca.
Incuranti della guerra, molti cittadini espatriano nella ex Birmania in cerca di lavoro ma finiscono nelle reti di trafficanti. Almeno 40 liberati negli ultimi giorni, ma a decine sono ancora in condizioni di prigionia. L’appello (vano) a cercare lavoro in agenzie registrate presso l’Ufficio per l’impiego all’estero dello Sri Lanka (Slbfe).
Un'altra barca con a bordo 45 profughi è affondata nelle ultime ore proprio nel tratto al centro delle preoccupazioni per le rotte commerciali prese di mira dagli Houthi. Quasi centomila persone hanno percorso l'anno scorso questa rotta che l'Organizzazione mondiale delle migrazioni definisce come la più pericolosa al mondo.
In un vademecum destinato in particolare ai lavoratori provenienti dall'Asia Centrale tutti i comportamenti da evitare per non subire il provvedimento, specco accompagnato da un divieto di rientro per un periodo tra i 3 e i 5 anni. Ai reati già segnalati direttamente dalle forze dell'ordine si aggiungono altri 20 nuovi articoli del Codice amministrativo.
Nonostante la ricchezza delle sue risorse energetiche, per cui riceve miliardi di dollari dall’esportazione, il Turkmenistan continua ad attraversare una gravissima crisi economica interna. E con le maggiori difficoltà ad emigrare in altri Paesi i migliaia dai villaggi si accalcano nella capitale in cerca di lavoro. Con la polizia che si accanisce contro i "vagabondi".
Dopo il primo rimpatrio forzato su un volo aereo la questione è entrata anche nel dibattito tv tra Trump e Biden. La crisi economica della stagione post-Covid la principale motivazione. Rotte anche verso l’Italia passando per la Serbia, con preoccupanti contorni da moderna schiavitù.
La polizia turca ha fermato almeno 474 persone. Ad Afrin quattro morti in uno scontro a fuoco fra manifestanti ed esercito turco. Ad innescare l'ondata la notizia - divenuta virale sui social - di una violenza sessuale commessa da un rifugiato siriano contro un minorenne. La vicenda specchio della crescente insofferenza verso gli stranieri.
La norma approvata dalla Dieta supera l'attuale sistema di collocamento che finiva per favorire gli abusi. Un nuovo tentativo per contrastare la carenza di madodopera. La maggiore flessibilità data dalla riduzione delle tempistiche e dall'accesso favorito a posizione qualificate: sarà possibile abbandonare posizioni poco remunerative e discriminanti.
Il messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che la Chiesa celebrerà quest'anno il 29 settembre. "Quante bibbie, vangeli, libri di preghiere e rosari accompagnano i migranti nei loro viaggi attraverso i deserti, i fiumi e i mari e i confini di ogni continente”. La testimonianza di Blessing Okoedion, nigeriana sopravvissuta alla tratta: "Ho imparato di nuovo che cosa significa essere cristiani".
Negli ultimi giorni arrivi in massa, in particolare da Bangladesh e Nepal; a migliaia accampati all’interno dello scalo. Cancellato il sistema delle quote. Il provvedimento riguarda immigrati provenienti da 15 Paesi con cui vi sono accordi specifici, destinati a coprire il 15% della forza lavoro entro il 2025.
I lavoratori hanno speso migliaia di euro per i documenti, ma da mesi aspettano un nulla osta per partire che non arriva. Nel mirino la società di consulenza VFS Global preposta a gestire le pratiche amministrative. Coinvolti anche broker e truffatori che sfruttano condizioni di bisogno per fare affari.
Almeno 1200 giovani sono rientrati nel Paese di origine in questi giorni con voli speciali atterrati a Islamabad e Lahore. A innescare gli attacchi un filmato diventato virale che mostra persone “dall’aspetto asiatico” molestare studenti. Le autorità kirghize assicurano giustizia, ma nel Paese cresce il clima di insofferenza verso i migranti.
A più di un mese dall'attentato al Krokus City Hall non si placano in Russia le ritorsioni contro i migranti tagichi, al punto da sucitare una nota di protesta di Dušanbe. In centinaia restano bloccati negli aeroporti e alla frontiera col Kazakistan, ma Mosca non può permettersi di perdere il Paese dove è dislocata la sua più importante base militare in Asia Centrale.
Un corso dedicato alla loro tutela si è svolto presso il Caritas Village ha visto la partecipazione di 200 donne. Riconosciuto il significativo contributo dato dalla forza lavoro migrante all'economia nazionale tramite le rimesse.
Ancora profondo disaccordo tra il Libano e Bruxelles sulla presenza di oltre due milioni di persone nel Paese prive di documenti ufficiali. Il Paese dei cedri ne chiede il rimpatrio, mentre l’Europa vuole solo scongiurare una migrazione verso le proprie coste, offrendo in cambio denaro. Al vaglio un piano di aiuti per un miliardo di euro in quattro anni.
Secondo uno studio di Save the Children sono 250mila quelli che non frequentano la scuola. Il 99% delle famiglie rimpatriate affronta una situazione di crisi alimentare, il 40% ha dovuto chiedere denaro in prestito, una su sei vive nelle tende. Molti sono nati oltre-confine e l’Afghanistan “non è il luogo che chiamano casa”.
La vittima è il caldeo Hanna Saka, spirato mentre stava rientrando a Baghdad dopo il provvedimento di espulsione svedese. Il malore fatale a bordo del mezzo, ma già prima dell’imbarco erano emersi problemi. Per il fratello il peggioramento è coinciso con il rifiuto della domanda di asilo. I cristiani iracheni e la migrazione, un tema sempre di attualità.
Il 20 febbraio il patriarca caldeo ha partecipato al terzo forum del governo saudita sui media come “ponti” di pace, il Kaiciid partner dell’evento. Il rapporto fra cristiani e musulmani, in una nazione in “evoluzione”. Il richiamo a una forma di “sinodalità” anche per l’islam. La “saggia” posizione di Riyadh nella guerra in Terra Santa. E alla Santa Sede: “Dobbiamo dialogare, discutere” coi sauditi.
Nell’ultimo decennio oltre 110mila thailandesi sono partiti verso Svezia e Finlandia, attratti dalla promessa di salari elevati e buone condizioni di lavoro per trovarsi spesso invece sfruttati e intrappolati dal debito con gli intermediari. Una piaga su cui il governo di Bangkok non interviene per non perdere opportunità di lavoro e turisti europei.
A 30 anni dall’indipendenza Dušanbe non ha saputo ancora creare meccanismi di difesa per i propri concittadini all’estero. Dall’inizio della guerra in Ucraina è aumentata la “pressione” sui migranti tagichi nella Federazione russa. La richiesta di una “amnistia migratoria” per scongiurare espulsioni come quelle di Anis, finito in una retata della polizia a Mosca.