La compagnia Yandex aumenta le percentuali per i tassisti, ha soffocato tutti gli altri attori del mercato dei trasporti di persone e cose (compreso Uber) in Kirghizistan, Kazakistan e Uzbekistan. Inefficaci le misure varate dalle locali agenzie antitrust.
I due Paesi stanno lavorando a un nuovo meccnismo per governare i flussi di lavoratori migranti. Superando in Uzbekistan appositi esami di lingua e legislazione russa potranno ottenere una "patente" necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno. La legalizzazione è una questione resa sempre più urgente dalla grave mancanza di forza lavoro dovuta alle mobilitazioni nella guerra in Ucraina
Dal Kazakistan al Tagikistan in tutta la regione sono state adottate procedure per mutare la scrittura del cognome eliminando le forme del patronimico imposte durante la dominazione zarista e sovietica, per recuperare le radici turaniche o di altre etnie. Sono però solo poche personalità ad aver fatto questo passo, avvertito da molti come una complicazione inutile.
Con le porte sempre più chiuse in Russia molti lavoratori dalla regione sono partiti per la Corea del Sud. Ma aumentano anche i centroasiatici che cercano prospettive nei Paesi occidentali, finendo spesso vittime di sfruttatori senza scrupoli. La Turchia come meta intermedia dove si fermano qualche anno sperando poi di poter raggiungere l'Europa o l'America.
Dal Tagikistan al Kirghizistan ex politici di primo piano a processo con l'accusa di alto tradimento solo perché identificati come possibili alternative alle successioni "dinastiche". Mentre in Kazakistan alla sbarra c'è un gruppo che avrebbe "minacciosamente" pianificato di assaltare il palazzo presidenziale con un trattore e un cannone caricato con frammenti di patate.
In carcere due alti funzionari della sicurezza, altre decine di personalità costretti alle dimissioni. Accusati di rapporti opachi con imprenditori e clan mafiosi. Uno di loro era noto per le torture a un blogger critico contro il presidente Mirziyoyev.