Giunti in Thailandia dieci anni fa come prima tappa per raggiungere la Turchia e tenuti da allora in isolamento, sarebbero stati costretti a firmare l'accettazione del rimpatrio in Cina dove il loro popolo subisce una dura repressione nello Xinjiang. Bangkok non aderisce alla Convenzione Onu per i rifugiati.
Finora vescovo di Chiang Mai, 69 anni, è stato nominato da papa Francesco come successore del card. Kriengsak Kovithavanij che aveva lasciato la guida dell'arcidiocesi a giugno. Originario di Samsaen, nominato vescovo nel 2009 da Benedetto XVI, ha già guidato in questi mesi la comunità cattolica della capitale thailandese come amministratore apostolico.
Nell'anniversario della fine del regime dei Khmer rossi l'ex premier - che ha affidato le redini del governo al figlio Hun Manet - invoca nuove norme speciali contro chi "mina la stabilità del Paese". Nelle stesse ore un ex deputato del partito d'opposizione costretto allo scioglimento veniva ucciso in un misterioso agguato nella capitale thailandese, poche ore dopo aver attraversato in autobus il confine.
Dall’inizio del conflitto almeno 16mila lavoratori dall'India per rimpiazzare i blocchi in Cisgiordania e della Striscia. Ingressi destinati ad aumentare grazie a campagne mirate. Nel nord tornano gli agricoltori dalla Thailandia, fra i migranti che hanno pagato di più in termini di vittime e sequestri. Da 165mila a soli 15mila i palestinesi attivi in Israele.
Il governo sud-coreano ha varato un programma per il ritorno degli irregolari nei Paesi di origine, evitando provvedimenti di espulsione e pesanti multe. A fine 2023 nel Paese c'erano 423.675 stranieri irregolari su oltre 2,5 milioni. Il provvedimento riguarderebbe fino a 145mila thai, oltre un terzo di tutti gli stranieri in condizione di irregolarità.
Nelle ultime settimane si sono intensificati gli scontri tra esercito golpista birmano e milizie etniche nelle aree di confine tra i due Paesi. Di fronte a questa nuova fiammata di violenze la Thailandia ha proposto una serie di incontri "informali" per rilanciare il processo di pace. Ma i rappresentanti dei gruppi armati non sono stati invitati, non c'è chiarezza sull'agenda e all'interno dell'ASEAN restano le divisioni verso il regime del Myanmar.