Fare la Russia e l’America “ancora grandi”, Maga o Russkij Mir, non è altro che il sogno di tornare al mondo in cui c’erano i due grandi imperi a cui si sottomettevano tutti gli altri Paesi. Non interessano le conquiste, ma le perdite subite, e ritornare in cima al mondo serve a superare le paure di perdite ulteriori.
Per raggiungere il livello medio-alto di sviluppo entro il decennio servono maggiori investimenti nel settore energetico. Per i sostenitori, l’atomica garantirebbe energia stabile e “pulita”, migliorando l’ambiente in una fase critica per le rinnovabili tradizionali. Mosca e Pechino i partner di riferimento nello sviluppo di infrastrutture.
Oggi Mosca prende tempo aspettando la proclamazione della Vittoria per il 9 maggio. Ma la sintonia con Trump le consegna già comunque ciò che attendeva da più di trent’anni: il ritorno della Russia al tavolo delle superpotenze, come attore di primo piano nell’arena politica mondiale.
Dal 2022 il festival del cinema documentaristico indipendente russo si è forzatamente trasferito a Riga dove anche quest'anno racconta "Il mondo al tempo della guerra". Il regista Vitalij Manskij: "Quella interna in corso a Mosca contro la società civile non è di portata minore”
Anche tra i sacerdoti ortodossi russi che intervengono contro le “liturgie belliche” ci sono posizioni diverse: da chi cerca di rimanere comunque dentro la Chiesa patriarcale a quelli che si rivolgono ad altre giurisdizioni ortodosse, chi si limita a una resistenza passiva e chi interviene esplicitamente contro lo stesso patriarca, come il teologo e diacono Andrej Kuraev.
Nel marzo 1944, dietro l'accusa di collaborazionismo con i nazisti, decine di migliaia di persone dal Caucaso furono forzatamente trasferite in Asia Centrale e in Siberia. Solo dopo 13 anni poterono tornare nell'attuale repubblica della Kabardino-Balkaria. Le commemorazioni ufficiali hanno evitato di nominare Stalin e gli oppressori sovietici. Ma gli storici locali invitano a riflettere sul rapporto tra i russi e i "popoli minori".