Celebrando la messa di mezzanotte a Rmeich e quella del 25 a Kley'a, in un Libano relativamente stabile, il nunzio apostolico ha elogiato la tenacia dei fedeli del Paese dei cedri. E del loro attaccamento alla loro terra, che è “santa”. Riprendendo le parole del papa, l’esortazione a non lasciarsi “mai rubare la vostra speranza”.
Temendo l’introduzione della sharia e in attesa di una nuova costituzione, i cristiani di Siria aspettano con il fiato sospeso. Il patriarca maronita e i vescovi delle varie Chiese difendono l’idea di cittadinanza e di pari diritti. L’autocritica dell'arcivescovo maronita di Damasco che ammette la “mancanza di coraggio” nel “dire la verità” sulle atrocità commesse dal regime deposto.
Gli attacchi dello Stato ebraico al “partito di Dio” hanno danneggiato un castello medievale e un sito sciita a Chameh, villaggio vicino a Tiro. Il luogo è dedicato a Chmoun el-Safa, che altri non è che il primo pontefice della cristianità, di cui conserva le tracce di una cappella. Per verificare se al suo interno vi sono reliquie risalenti al I secolo bisogna attendere il ritiro dell’esercito israeliano.
Questa mattina il pontefice ha ricevuto per mezz’ora, prima volta in tre anni, il presidente Anp. Una nota vaticana sottolinea l’attenzione per la “gravissima situazione umanitaria a Gaza”. Per il vicario della Custodia vi sono le prospettive per un cessate il fuoco e una festa “di pace, ben diversa dallo scorso anno”, anche se resta “grande preoccupazione” per il Libano e la Siria.
I riflessi in Libano del crollo improvviso del regime di Damasco. Molti libanesi e siriani sfollati celebrano il giorno di festa, per tutti è un evento storico e determinante per il futuro. Il timore di una nuova tirannia che possa sostituire quella appena abbattuta si alterna alla speranza di una Siria democratica e improntata alla convivenza. Hezbollah ha perso un potente alleato ma non è detto che questo porti a un ammorbidimento delle sue posizioni.
Il presidente eletto nomina l’americano-libanese come consigliere per la regione. È stato il principale artefice della vittoria negli “swing States”. Per il Tycoon è un “buon negoziatore” e un “sostenitore incrollabile” della pace, ma al tempo stesso è considerato “ardente difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”.