Per lo studioso giordano il piano che ha portato alla normalizzazione con Israele “sembra dormiente” ma resta una “base” valida. Il Medio Oriente di è una oggi realtà diversa rispetto al primo mandato del Tycoon. La politica “zero conflitti” perseguita da Riyadh privilegia l’ambito economico e apre al dialogo con Teheran. La centralità della questione palestinese per fermare i conflitti.
Il presidente Pezeshkian all’Onu ha lanciato appelli all’unità e uguali diritti per le minoranze. Nei rapporti di ong emerge un quadro di intimidazioni ed emarginazione per la comunità religiosa. La propaganda di Stato li dipinge come “impuri” e “agenti di potenze straniere” al servizio di Israele e Occidente. Ex relatore Onu per l’Iran: intenti “genocidi e persecutori”.
La conferenza di Parigi ha stanziato un miliardo per il Libano, ma solo 200 milioni all’esercito risultano garantiti. Deputato francese ad AsiaNews: “I Paesi non daranno nulla, se non sarà assicurata la trasparenza”. Beirut si impegna a schierare 8mila soldati a sud del Litani. Il monito di Macron: “Israele sa per esperienza che i successi militari non sono necessariamente una vittoria nel Paese dei Cedri”.
Ad AsiaNews il neo porporato racconta una comunità che “non è una realtà a sé” ma “condivide difficoltà e problemi” del resto della popolazione, che è “accogliente” ma soffre “per le sanzioni”. Nel grido dei poveri, nell’ecologia, nella casa comune “il terreno di dialogo” con l’islam sciita.
Per l’attivista palestinese lo scontro è destinato a continuare, perché “ha radici ben più profonde” dei leader che combattono. Netanyahu rivendica una vittoria da offrire al popolo israeliano, ma “uccidendo un uomo non si elimina un’idea”. Le possibili ripercussioni sui colloqui per la tregua e per la sorte degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.
Ministro talebano e ambasciatore iraniano si incontrano per discutere del ritorno degli afghani nel Paese di origine, previsto l’invio di una “delegazione” nella capitale iraniana. Ong denuncia l’uccisione nei giorni scorsi di migranti (260 fra morti e feriti secondo alcune fonti) da parte delle guardie di frontiera della Repubblica islamica.