La Thailandia ha arrestato e il giorno dopo rimpatriato il gruppo di attivisti, che una volta rientrati in Cambogia sono stati presi in custodia dalle autorità locali e portati in tre diverse carceri. Human Rights Watch ha denunciato l'operazione, sottolineando che da tempo i governi autoritari del sud-est asiatico si scambiano i prigionieri politici. Dal 2025 la Thailandia avrà un seggio al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite.
A pochi giorni dalla decisione statunitense di approvare il trasferimento di queste armi a Kiev, è in corso per la prima volta in Asia la conferenza di revisione sulla Convenzione di Ottawa, che regola la messa al bando delle mine antiuomo. Anche dopo decenni di sminamento e bonifica dei terreni, la Cambogia ha ancora a che fare con le pesanti conseguenze che le mine hanno sulla vita dei civili.
Il ministero dell'Ambiente cambogiano ha annunciato un bando per la raccolta di prodotti forestali ricavati dalla bonifica del bacino per la diga di Stung Tatai Leu, che verrà realizzata dai cinesi. Da tempo la provincia di Koh Kong è oggetto di attività di disboscamento abusive e gli ambientalisti temono che gli annunci del governo servano solo come facciata.
Il reporter 36enne che aveva documentato i centri per le truffe online a Sihanoukville era finito in carcere a fine settembre per essere poi rilasciato su cauzione dopo tre settimane, con un video di scuse all'ex premier Hun Sen e a suo figlio, l'attuale premier Hun Manet. Ha spiegato che la detenzione e minacce della polizia hanno minato il suo spirito.
A margine dei lavori sinodali consegnata al Pontefice la sedia a rotelle realizzata a Phnom Pen, che rappresenta la dignità universale. Con il nome del più lungo fiume dell'Indocina, migliora l'esistenza delle persone colpite da mine e bombe a grappolo. Il gesuita Enrique Figaredo, prefetto apostolico di Battambang: è un "sacramento" perché cambia la vita interiore di chi la riceve.
Fermato il più noto tra i giornalisti indipendenti cambogiani ancora in attività nonostante la repressione. Il probabile pretesto i post pubblicati sui social network sui danni ambientali provocati da alcune cave di pietra, bollati dalle autorità come notizie che creano “disordine sociale”. Ma Dara è molto attivo anche nelle denunce sugli schiavi dei network transfrontalieri delle truffe on line. Con lui sono diventati ormai un centinaio i prigionieri politici in Cambogia.