Il governo sud-coreano ha varato un programma per il ritorno degli irregolari nei Paesi di origine, evitando provvedimenti di espulsione e pesanti multe. A fine 2023 nel Paese c'erano 423.675 stranieri irregolari su oltre 2,5 milioni. Il provvedimento riguarderebbe fino a 145mila thai, oltre un terzo di tutti gli stranieri in condizione di irregolarità.
A lanciare l'allarme sono state le autorità della provincia di Bolikhamxay, dove negli ultimi sei mesi sono aumentati i casi legati al traffico e al possesso di stupefacenti, sempre più diffusi. Nella regione: una pasticca di metanfetima costa meno di 25 centesimi.
Si tratta del 48enne Mohammed Farik Amin e del 47enne Mohammed Nazir Lep, che hanno trascorso - senza processo - 18 anni nella prigione cubana. Adesso ne dovranno scontare altri cinque dopo il procedimento in cui si sono riconosciuti colpevoli, collaborando con la giustizia. Saranno sottoposti a un programma di recupero.
Nelle ultime settimane si sono intensificati gli scontri tra esercito golpista birmano e milizie etniche nelle aree di confine tra i due Paesi. Di fronte a questa nuova fiammata di violenze la Thailandia ha proposto una serie di incontri "informali" per rilanciare il processo di pace. Ma i rappresentanti dei gruppi armati non sono stati invitati, non c'è chiarezza sull'agenda e all'interno dell'ASEAN restano le divisioni verso il regime del Myanmar.
Per il terzo anno le Filippine si confermano il principale importatore al mondo, mentre cala ancora la produzione interna (anche) a causa della Niña. Nella fascia più debole l’alimentazione assorbe il 40% delle spese familiari e incrementa le diseguaglianze sociali. Il consumo è passato da 14,8 milioni di tonnellate nel 2020-2021 a 17,4 milioni attuali.
I ministri che hanno diffuso la notizia hanno citato il sovraffollamento delle carceri, causato soprattutto dalle severe leggi contro il traffico di stupefacenti. Tra coloro che potrebbero rientrare nel provvedimento, però, ci sono anche prigionieri politici che hanno criticato le azioni del governo indonesiano verso la Papua, che da tempo aspira all'indipendenza. La popolazione locale resta però scettica verso il presidente Prabowo Subianto.