Nel clima "favorevole" creato dalla guerra, le autorità israeliane hanno demolito ieri il Centro Al Bustan, nel quartiere a ridosso delle Mura di Solimano. Una zona che da anni vorrebbero sgomberare dalle famiglie arabe per espandere le infrastrutture del parco turistico che sta riportando alla luce tutti i reperti dell'antica Gerusalemme ebraica.
Il cambio voluto dall’emiro riguarda sette dicasteri, fra cui il nuovo vice primo ministro e ministro di Stato per la Difesa (e intelligence). Un referendum sancisce la cancellazione del voto per il Consiglio della Shura e allarga il campo dei candidati. Portavoce esteri definisce “inaccurate” voci della fine di ruolo di mediatore e chiusura dell’ufficio del movimento palestinese.
L’attivista israeliano, mediatore del rilascio del soldato Gilad Shalit per oltre cinque anni nelle mani di Hamas: il premier usa l’antisemitismo per coprire scandali interni e sfrutta la guerra per interesse. Critiche anche per il versante palestinese, chiamato a preparare il terreno per elezioni rimandate troppo a lungo. Sul passo indietro del Qatar: si sfrutti questo passo per forzare la mano e far ripartire la trattativa.
Alla cerimonia di ieri a Mumbai ha ritirato il premio Khaled Abu Ajwa, direttore esecutivo dell'organizzazione no-profit. "Riconoscimento ai bambini sfollati che ci ispirano ogni giorno in Libano, Medio Oriente, e nel mondo", dice ad AsiaNews. Occasione per riaccendere i riflettori sulla guerra siriana, che dura ormai da 13 anni. Premiato anche Ratan Tata, il magnate indiano morto poche settimane fa.
La guerra mossa dallo Stato ebraico a Hezbollah ha reso inagibili nove strutture e causato 178 morti e 292 feriti solo fra gli operatori sanitari. Per coprire almeno le spese di base nel settore serviranno quasi 120 milioni di dollari entro i prossimi sei mesi. L’impegno del governo ad interim e del ministro Abiad per cercare di rispondere ai bisogni della sanità pubblica e privata.
A Roma l'incontro storico tra il papa e il catholicos patriarca della Chiesa assira dell'Oriente, sui passi della Dichiarazione cristologica comune siglata l'11 novembre 1994 da san Giovanni Paolo II e Mar Dinkha IV. Isacco il Siro inserito nel Martirologio Romano: "La santità supera le separazioni". Il pontefice sui cristiani in Medio Oriente: "Rendano testimonianza di Cristo in terre martoriate dalla guerra".