Temendo l’introduzione della sharia e in attesa di una nuova costituzione, i cristiani di Siria aspettano con il fiato sospeso. Il patriarca maronita e i vescovi delle varie Chiese difendono l’idea di cittadinanza e di pari diritti. L’autocritica dell'arcivescovo maronita di Damasco che ammette la “mancanza di coraggio” nel “dire la verità” sulle atrocità commesse dal regime deposto.
Con la fine del regime degli Assad ci si interroga sulla possibilità di un cambio di governo anche a Teheran, che appare sempre più indebolita. Come spiega ad AsiaNews il prof. Pejman Abdolmohammadi, docente di relazioni internazionali del Medio Oriente all’Università di Trento, nella nuova visione statunitense della regione, gli Houthi e le milizie sciite in Iraq sono i prossimi elementi del cosiddetto "Asse della resistenza" iraniana che potrebbero essere colpiti
Gli attacchi dello Stato ebraico al “partito di Dio” hanno danneggiato un castello medievale e un sito sciita a Chameh, villaggio vicino a Tiro. Il luogo è dedicato a Chmoun el-Safa, che altri non è che il primo pontefice della cristianità, di cui conserva le tracce di una cappella. Per verificare se al suo interno vi sono reliquie risalenti al I secolo bisogna attendere il ritiro dell’esercito israeliano.
Questa mattina il pontefice ha ricevuto per mezz’ora, prima volta in tre anni, il presidente Anp. Una nota vaticana sottolinea l’attenzione per la “gravissima situazione umanitaria a Gaza”. Per il vicario della Custodia vi sono le prospettive per un cessate il fuoco e una festa “di pace, ben diversa dallo scorso anno”, anche se resta “grande preoccupazione” per il Libano e la Siria.
Il vicariato del Nord Arabia ha promosso una due giorni sul tema, con l’intervento di personalità vaticane e religiose dall’Asia. Suor Milagros Sandoval: una esperienza “stimolante” e carica di “sfide”. Mons. Berardi: le donne “essenziali” per la ”prosperità della missione”. In tempi “di oscurità” questo incontro diventa “luce di speranza”.
Da Istanbul il direttore del Centro culturale domenicano riferisce ad AsiaNews di un misto di “esaltazione” e “sorpresa” di fronte alla caduta del regime di Damasco. Ankara smentisce le voci di partecipazione diretta al rovesciamento di Bachar ed evidenzia la “necessità di una transizione”. Khamenei parla di un “piano” di Usa e Israele (e Turchia, ma senza nominarla)