Dopo dieci anni l'Indonesia è sul punto di revocare il divieto di migrazione verso il Golfo, promettendo tutele rafforzate per i migranti. Ma le ong denunciano: “Prevalgono gli interessi economici, non la sicurezza delle lavoratrici”. Nonostante un'enorme forza lavoro, molti giovani indonesiano restano disoccupati e fuori dal ciclo d'istruzione.
Il Gerakan Nurani Bangsa, che riunisce diverse personalità di spicco della società indonesiana, ha chiesto al parlamento di bloccare la revisione della legge sulle forze armate, che riporterebbe i vertici militari all'interno dei ministeri e delle agenzie governative. “Non c’è urgenza, la legge mina la professionalità dei militari e la democrazia”, hanno avvertito gli oppositori. Secondo gli esperti, il presidente Prabowo punta a ricreare una catena di comando militare.
Nel 1950 l'apertura della nunziatura diede un grande contributo al cammino post-coloniale e alla valorizzazione dell'unità tra le comunità religiose del Paese. L'ambasciatore di Jakarta presso la Santa Sede: "Anche oggi condividiamo uno sguardo comune su tante questioni globali, come il viaggio di Francesco ha mostrato".
Nel mirino una struttura costruiita da una sacerdote cattolico ad Arcamanik ma che a loro avviso dovrebbe avere "scopi sociali, non religiosi". In realtà viene usato da tempo per le celebrazioni settimanali, pur lasciandolo aperto anche ad altre attività. La crescita della comunità cattolica impone nuovi spazi, per questo i leader della Chiesa locale vogliono formalizzare il passaggio.
La più colpita è l’isola di Java, in cui si registra un impatto rilevante sul tessuto produttivo. Fra le realtà in crisi il gigante dell’abbigliamento PT Sritex, con circa 11mila esuberi fra i vari reparti e il mancato versamento delle indennità dall’agosto scorso. Il governo promette interventi ma potrebbe saltare l’obiettivo del 5% di crescita per il primo trimestre 2025.