Per lo studioso giordano il piano che ha portato alla normalizzazione con Israele “sembra dormiente” ma resta una “base” valida. Il Medio Oriente di è una oggi realtà diversa rispetto al primo mandato del Tycoon. La politica “zero conflitti” perseguita da Riyadh privilegia l’ambito economico e apre al dialogo con Teheran. La centralità della questione palestinese per fermare i conflitti.
L’attivista israeliano, mediatore del rilascio del soldato Gilad Shalit per oltre cinque anni nelle mani di Hamas: il premier usa l’antisemitismo per coprire scandali interni e sfrutta la guerra per interesse. Critiche anche per il versante palestinese, chiamato a preparare il terreno per elezioni rimandate troppo a lungo. Sul passo indietro del Qatar: si sfrutti questo passo per forzare la mano e far ripartire la trattativa.
Senza il cessate il fuoco e una piena efficacia della risoluzione Onu 1701 il Libano resta in stallo politico. Le pressioni di Teheran impediscono al presidente della Camera Nabih Berry di liberarsi dalla morsa di Hezbollah. L’alto esponente del mondo sunnita - che fu invitato in Vaticano ai Sinodo del 1995 e a quello sul Medio Oriente del 2010 - auspica ad AsiaNews che il Paese dei Cedri impari dalle tragedie del passato. E il ritorno nel grembo arabo attraverso la "porta" saudita.
Per sette voti il posto va alle Isole Marshall, uno dei cinque rappresentanti della regione Asia-Pacifico. Respinta la candidatura come nel 2020, mentre il Qatar si aggiudica il secondo mandato consecutivo. Intanto nei primi 10 mesi del 2024 nel regno degli al Saud eseguite 213 condanne a morte: mai così tante.
Un primo gruppo di 175 ha completato l’iter di formazione e si avvia all’insegnamento nel regno wahhabita entro la fine di agosto. In prospettiva l’obiettivo è di arrivare ad almeno 800 insegnanti nel Paese arabo. Un ulteriore segnale del crescente coinvolgimento di Pechino nella regione mediorientale, dall’ambito economico al settore dell’istruzione.
Le notizie di oggi: Pyongyang punisce studenti e funzionari per aver visto un film sulla guerra di Corea. Le restrizioni a telefonia e internet lasciano ampie zone del Myanmar senza informazioni dall’estero. In Bangladesh riaprono le fabbriche del tessile per rilanciare la produzione interrotta dalle proteste. La guerra ostacola la vaccinazione antipolio a Gaza, per l’Oms rischio epidemia.