Toyota: difficile entrare nel mercato cinese
L'azienda paga per essere arrivata tardi rispetto alle altre marche, ma prevede rapidi sviluppi. Caro petrolio, prezzi alti e traffico caotico frenano il mercato automobilistico cinese.
Pechino (AsiaNews/Scmp) La Toyota Motor Corp incontra difficoltà a penetrare nel mercato cinese. Nei primi 7 mesi del 2005 le vendite della Vios (1 dei 3 top models che propone nel Paese) sono scese del 30% rispetto al medesimo periodo del 2004: ad essa sono preferiti i modelli rivali di Honda, Kia e General Motors. Le 85 mila vendite totali nel periodo rappresentano meno del 4% del mercato. La casa giapponese paga per essere arrivata tardi in Cina ma vuole vendere 1 milione di veicoli entro il 2010.
"Il mercato cinese spiega il vicepresidente Fujio Cho cresce di 1 milione di veicoli ogni anno. Diventerà il maggior mercato mondiale per gli autoveicoli. Il nostro obiettivo minimo è coprire il 10% del mercato entro il 2010."
In Cina è diffuso un sentimento antigiapponese e la Toyota ha dapprima sottovalutato l'importanza di questo mercato. La ditta ha iniziato a produrre veicoli in Cina solo 10 anni dopo la Volkswagen. Conta 150 centri di vendita rispetto agli oltre 1000 della casa tedesca. Inoltre il boom del mercato cinese è avvenuta tra il 2001 e il 2003: questo anno è prevista la vendita di 5,5 milioni di veicoli con un incremento di circa il 10%, crescita inferiore del 15% rispetto al 2004 e del 75% rispetto al 2003.
L'aumento del prezzo del petrolio, l'incremento dei prezzi dei veicoli, i problemi di traffico e parcheggio nelle città, la restrizione dei finanziamenti concessi dalle banche e la previsione di diminuzione dei prezzi contribuiscono a far contrarre la domanda.
La JP Morgan avvisa le case automobilistiche che "il peggio" deve ancora arrivare. "La passata esperienza scrive la compagnia in un rapporto dimostra che la domanda di automobili tende a calare quando ci sono sovrapproduzione e diminuzione di prezzi in quanto i consumatori preoccupati rinviano l'acquisto fino a che i prezzi non si sono stabilizzati".
La Toyota è la seconda maggior costruttrice mondiale di veicoli, dopo la General Motors: nei primi 3 mesi del 2005 ha venduto 7,4 milioni di unità, il 10,3% in più rispetto al 2004. Il Giappone copre il 40% del mercato automobilistico, rispetto al 33% del Nord America e al 13% dell'Europa.
In Cina ha costituito una joint venture con la First Auto Works in Tjianin e un'altra con la Guangzhou Auto Group in Nansha. Mira a vendere 145 mila veicoli nel 2005 e a lanciare sul mercato cinese altri modelli.
Gli analisti prevedono una progressiva penetrazione della Toyota (e della Hyundai) in Cina, a danno delle altre marche presenti, perché ritengono che modelli e prestazioni di queste marche siano più adatti alle esigenze del consumatore locale, rispetto alle auto europee ed americane.
La coreana Hyundai ha iniziato la produzione a Pechino nel dicembre 2003 e nel 2004 ha già venduto 150 mila veicoli, anche grazie alla diminuzione del prezzo.