Sichuan, contadini torturati: protestavano contro le requisizioni delle terre
Il governo provinciale ha sequestrato per due mesi un gruppo di contadini che voleva andare a Pechino per chiedere giustizia dopo lo sfratto dalle loro terre. Assunti due studenti per convincerli a scrivere delle autocritiche.
Chengdu (AsiaNews/Agenzie) – Il governo della provincia centrale del Sichuan ha requisito i terreni di un gruppo di contadini senza risarcirli e, per impedire loro di protestare presso il governo centrale, li ha sequestrati e torturati per due mesi. Lo conferma Lei Mingfen, che insieme a 30 contadini del villaggio di Taiping ha cercato di ottenere giustizia per quanto accaduto.
Secondo il racconto di Lei, il sequestro è iniziato il 26 settembre scorso: “Ci eravamo accordati per andare a Pechino tutti insieme, quando un gruppo di dirigenti del governo ci ha fermato e portato alla base militare Phoenix, sulle montagne”. Il rilascio “è avvenuto il primo giorno di dicembre, soltanto dopo aver firmato un documento in cui ci impegniamo a non presentare le nostre petizioni al governo centrale”.
Liu Yongqiong, 39 anni, è nel gruppo degli arrestati: “Siamo stati torturati, minacciati e vessati in ogni modo possibile. Io ho provato a suicidarmi: non mi permettevano di dormire o di mangiare, perché volevano che scrivessi un’autocritica. Ho visto le guardie picchiare alcuni di noi, che si rifiutavano di scrivere”.
Il governo ha persino assunto due giovani studenti per convincere i contadini ad auto-denunciarsi. Uno dei due, anonimo, conferma: “E’ un lavoro temporaneo, per guadagnare qualcosa. Non posso dire di più, perché abbiamo firmato un documento disciplinare che impone il silenzio sulla vicenda”.
Il villaggio di Taiping è stato costretto nel 2005 a cedere 120 ettari di terreno al governo, che ha requisito persino le case degli abitanti. Lei spiega che “i dirigenti ci avevano promesso 20mila yuan [circa 2mila euro ndr] per ogni adulto cacciato di casa: ora dicono che ci hanno pagato un’assicurazione sociale da 60mila yuan, e pretendono i 40mila di resto”.
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