Pyongyang chiude i confini con la Corea del Sud
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – A partire dal primo dicembre la Corea del Nord chiuderà tutti i valichi di confine con il Sud, in maniera parziale o totale. Lo annuncia l’agenzia di Stato nord-coreana Korean Central News Agency (Kcna), riportando un comunicato ufficiale diffuso dal generale Kim Yong-chol, delegato di punta nei dialoghi fra le due Coree. Egli ha specificato di parlare a nome di alte cariche della nazione, senza fornire ulteriori dettagli.
“Le autorità fantoccio della Corea del Sud – avverte il generale Kim – non dovrebbero mai dimenticare che le attuali relazioni fra le due Coree sono a un punto cruciale e rischiano di subire un taglio netto”.
Ogni giorno centinaia di sud-coreani attraversano i confini fra due Paesi per turismo o affari, nonostante le relazioni fra i due Paesi si siano molto raffreddate negli ultimi mesi. In bilico, secondo le autorità della Corea del Nord, anche gli accordi raggiunti durante i vertici inter-coreani del 2000 e del 2007. Dal 1953, anno in cui si conclusa la guerra fra le due Coree, non è mai stato sottoscritto un accordo formale di pace, ma nel tempo i rapporti fra i due Paesi sono migliorati: dal 2000 sono stati avviati progetti economici comuni e si sono riunite - con visite reciproche - molte famiglie divise in passato dalla guerra.
La situazione è precipitata dallo scorso febbraio con l’elezione del conservatore Lee Myung-bak alla presidenza della Corea del Sud.
Alla fine di ottobre la Corea del Nord aveva minacciato nuove “azioni” contro il Sud per la politica “ostile” Seoul: un comunicato diffuso dalla Kcna intimava al governo sud-coreano di bloccare gli attivisti che fanno propaganda contraria al regime, lanciando palloncini al di là della frontiera contenenti “volantini contrari al governo comunista” e “valuta straniera”.
Secondo alcuni analisti la chiusura a riccio della Corea del Nord potrebbe essere legata anche alla ridda di voci che continua a filtrare sulla salute di Kim Jong-il: Ieri è circolata la notizia secondo cui il “caro leader” sarebbe stato vittima di un secondo ictus nel mese di ottobre. I servizi d’intelligence della Corea del Sud hanno definito “poco credibile” l’informazione, ma restano seri dubbi sulla malattia del dittatura comunista e su un eventuale passaggio di poteri in una nazione chiusa a riccio e che possiede una tecnologia nucleare.