Proseguirà lo sciopero della fame fino alla morte un condannato curdo in Iran
Al giudice che lo ha minacciato di far eseguire subito la sentenza capitale emessa contro di lui, Habibollah Golparipour ha risposto: “So che sarò ucciso presto, tuttavia voglio essere io a mettere fine alla mia vita, per farvi vergognare anche dopo la mia morte”.
Teheran (AsiaNews) - Habibollah Golparipour, un curdo condannato alla sentenza capitale da un tribunale rivoluzionario iraniano ha annunciato che proseguirà nello sciopero della fame fino a morire.
L’uomo, nativo della città curda di Sanandaj, il 12 maggio è stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario di Mahabad, in base agli articli 186 e 190 del Codice penale islamico. Golparipour ha iniziato allora lo sciopero della fame, per protesta contro la sentenza e contro le condizioni della sua detenzione.
A quanto si è potuto sapere, il condannato è attualmente in condizioni fisiche definite critiche. Il suo avvocato, Ehsan Mojtavi, ha interposto appello contro la sentenza, ma ancora non ha ricevuto risposta.
Nel frattempo, in occasione di un recente incontro, il giudice ha minacciato il condannato di far eseguire la sentenza, se non sospende lo sciopero della fame. “So – gli ha risposto Golparipour – che sarò ucciso presto, tuttavia voglio essere io a mettere fine alla mia vita, per farvi vergognare anche dopo la mia morte”.
Vedi anche
Attivista cattolica vietnamita in sciopero della fame per protesta contro gli abusi in prigione
09/06/2015
09/06/2015