Pressioni per ricostruire la Stilwell Road, dall’Assam allo Yunnan
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Gruppi di industriali in India e Cina vogliono riaprire la via che corre da Ledo nell’Assam (India nordorientale) per 1.736 chilometri fino a Kunming, capitale dello Yunnan, passando attraverso il Myanmar. Ma è necessario superare diversi problemi politici, piuttosto che tecnici.
Attualmente occorrono due settimane per portare le merci via mare dal porto di Kolkata alla Cina e all’intero sud est asiatico attraverso lo Stretto di Malacca. Secondo Pradyut Bordoloi, ministro per il Commercio e l’industria dell’Assam e propugnatore del progetto, con la “Stilwell Road” (dal nome del generale Usa che ne curò la costruzione, comandante delle Forze Alleate in India durante la Seconda guerra mondiale) le merci potrebbero fare il viaggio fino allo Yunnan in due giorni e con una riduzione dei costi del 30%. Da lì commerci e traffici potrebbero ampliarsi: Pechino ha infatti costruito una serie di strade verso tutta la Cina e il sud est dell’Asia.
Il progetto potrebbe favorire lo sviluppo dell’India nordorientale e dei paesi confinanti, immersi nella povertà. L’area è collegata con la Cina solo con il Corridoio Siliguri largo 22 chilometri, mentre il 98% dei suoi confini (4.500 chilometri) è con altri Stati. Secondo esperti, se anche solo il 10% dello scambio India-Cina passasse per questa nuova via, si darebbe una scossa decisiva allo sviluppo economico della regione. Per la Cina sarebbe un nuovo ampio mercato per i suoi prodotti.
La via corre solo per 61 km. in India fino al passo Pangsau (1.136 metri); poi attraversa le giungle del Myanmar per 1.035 km. e giunge infine in Cina. Durante la Seconda guerra mondiale è stata vitale per rifornire i cinesi in lotta contro l’occupazione giapponese. Poi è caduta in disuso.
Molte parti della Stilwell Road – che attraversa una fitta giungla - non esistono più, o non sono asfaltate.
Tuttavia i maggiori ostacoli che si prevedono non sono tecnici, ma politici. Per decenni i rapporti politici dell’India con Myanmar e soprattutto Cina non sono stati buoni. I problemi militari e burocratici fra i 3 Paesi sono tuttora grandi. Pechino ha già ricostruito la sua parte di via, trasformandola in una superstrada a sei corsie. Ma New Delhi è restia ad aderire al progetto e parla di “problemi di sicurezza”: c’è il timore che la strada favorisca gli spostamenti dei ribelli separatisti della sua regione nordorientale; ma vi è anche la paura di un’invasione di prodotti cinesi a basso costo. I commercianti indiani rispondono che non si può impedire lo sviluppo della regione solo per paura dei ribelli e che sulla strada le merci viaggeranno nei due sensi.
Secondo gli esperti che studiano il progetto, il vero grande ostacolo sta nella giunta militare del Myanmar. Essa rimane ostile a ogni apertura verso l’esterno e perché parte della zona attraversata è controllata dai ribelli etnici Kachin.