Pechino preoccupata per il prezzo del maiale, +4,8% in pochi giorni
In aumento quasi tutti i generi alimentari, inflazione generale dei cibi dell’11,7% a maggio. Il forte aumento è grave anche perché colpisce le famiglie meno abbienti e dimostra l’incapacità del governo a contenere i prezzi in settori essenziali.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il prezzo della carne di maiale sale del 4,8% nel fine settimana del 19 giugno, dopo che era già balzato dell’1,6% nella settimana precedente. A maggio i prezzi dei generi alimentari sono saliti dell’11,7% rispetto al maggio 2010, spingendo l’inflazione generale a +5,5%, record da 34 mesi.
Il dato è stato comunicato oggi in via ufficiale sul sito web del ministro del Commercio, ma fonti locali in molte città riferiscono aumenti ancora maggiori.
La Cina è il maggior produttore (50,7 milioni di tonnellate nel 2010) e consumatore di carne di maiale, alimento base nella sua cucina. L’aumento è giustificato per la scarsità di animali da macello, dopo la grave epidemia tra i suini dell’inizio del 2011, come pure dall’alto prezzo dei cereali (che costituiscono circa il 60% del nutrimento dell’animale) anche conseguenza della forte siccità dei mesi scorsi nella Cina centrale e orientale.
Il governo osserva peraltro che i prezzi di 18 tipi di vegetali sono diminuiti dell’1,9% la scorsa settimana, dopo un abbondante raccolto estivo. Ma frutta e verdura hanno avuto un aumento di oltre il 40% nello Zhejiang, dopo i nubifragi dei giorni scorsi che hanno distrutto i raccolti.
La situazione è grave perché riguarda quasi ogni alimento: in una settimana le uova sono aumentate dello 0,8%, l’olio di arachidi dello 0,7% e quello di soia dello 0,3%, che sono dati importanti se rapportati su base annua. La carne di manzo è cresciuta dello 0,6% e quella di pollo dello 0,5%, sempre secondo i dati ufficiali del ministero.
Il dato conferma, inoltre, l’attuale incapacità del governo a contenere l’inflazione, nonostante ripetuti interventi di politica monetaria (aumento dei tassi di interesse, aumento della riserve monetarie obbligatorie per le banche). Infatti la forte crescita dei prezzi dei generi alimentari è un dato allarmante, perché colpisce soprattutto i ceti medio e basso, in modo assai più grave della pur elevata inflazione generale.
Inoltre le cause dell’aumento di prezzi in alcuni casi sono strutturali. L’economista Wang Xiaoyue prevede che “la carenza di carne di maiale potrebbe continuare nel 2012, per la forte riduzione degl allevamenti”. Infatti dal 2009 fino a marzo 2010 il prezzo del maiale era sceso di circa il 20% in 15 mesi, cosa che ha indotto molti agricoltori a smantellare gli allevamenti. Un maiale impiega almeno 12 mesi per essere pronto per il consumo.
Proprio per questa ragione il governo è restio a intervenire fissando prezzi massimi, per timore che questo induca altri contadini a cessare gli allevamenti perché non remunerativi. E’ stato calcolato che l’allevamento di un maiale adulto costa tra 1.700 e 1.800 yuan, per cui per coprire le spese occorre venderlo ad almeno 20 yuan al chilogrammo.
Esperti osservano che l’aumento del prezzo della carne di maiale ha sempre preceduto e trainato ogni forte fenomeno inflattivo del Paese.
Il dato è stato comunicato oggi in via ufficiale sul sito web del ministro del Commercio, ma fonti locali in molte città riferiscono aumenti ancora maggiori.
La Cina è il maggior produttore (50,7 milioni di tonnellate nel 2010) e consumatore di carne di maiale, alimento base nella sua cucina. L’aumento è giustificato per la scarsità di animali da macello, dopo la grave epidemia tra i suini dell’inizio del 2011, come pure dall’alto prezzo dei cereali (che costituiscono circa il 60% del nutrimento dell’animale) anche conseguenza della forte siccità dei mesi scorsi nella Cina centrale e orientale.
Il governo osserva peraltro che i prezzi di 18 tipi di vegetali sono diminuiti dell’1,9% la scorsa settimana, dopo un abbondante raccolto estivo. Ma frutta e verdura hanno avuto un aumento di oltre il 40% nello Zhejiang, dopo i nubifragi dei giorni scorsi che hanno distrutto i raccolti.
La situazione è grave perché riguarda quasi ogni alimento: in una settimana le uova sono aumentate dello 0,8%, l’olio di arachidi dello 0,7% e quello di soia dello 0,3%, che sono dati importanti se rapportati su base annua. La carne di manzo è cresciuta dello 0,6% e quella di pollo dello 0,5%, sempre secondo i dati ufficiali del ministero.
Il dato conferma, inoltre, l’attuale incapacità del governo a contenere l’inflazione, nonostante ripetuti interventi di politica monetaria (aumento dei tassi di interesse, aumento della riserve monetarie obbligatorie per le banche). Infatti la forte crescita dei prezzi dei generi alimentari è un dato allarmante, perché colpisce soprattutto i ceti medio e basso, in modo assai più grave della pur elevata inflazione generale.
Inoltre le cause dell’aumento di prezzi in alcuni casi sono strutturali. L’economista Wang Xiaoyue prevede che “la carenza di carne di maiale potrebbe continuare nel 2012, per la forte riduzione degl allevamenti”. Infatti dal 2009 fino a marzo 2010 il prezzo del maiale era sceso di circa il 20% in 15 mesi, cosa che ha indotto molti agricoltori a smantellare gli allevamenti. Un maiale impiega almeno 12 mesi per essere pronto per il consumo.
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