Papa: il male è “un fiume sporco” presente nel mondo, ma il bene è il più forte
Il male, origine del peccato originale, “viene da una libertà creata e abusata”. La contraddizione tra bene e male è esperienza di ogni uomo. Ma “il male è di una fonte subordinata”. In questo tempo di crisi, le banche debbono dare “solidarietà nei confronti della fasce più deboli e sostegno all'attività produttiva”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’uomo ha “la capacità di sentire il bene, ma non la capacità di attuarlo”: questa “contraddizione interiore del nostro essere non è una teoria”, ma qualcosa che ognuno prova e che “vediamo intorno a noi, ogni giorno lo vediamo basta pensare alla violenza, all’ingiustizia, all’ usura”. E’ la conseguenza “empirica” del peccato originale, che ha portato il male nell’uomo e che è “un fiume sporco”, ma Dio è “il più forte”. La questione fu affrontata da San Paolo ed a ciò che l’apostolo delle genti disse su tale tema oggi Benedetto XVI ha dedicato il suo discorso per l’udienza generale.
Alle circa settemila persone presenti nell’aula Paolo VI, il Papa, che continua ad illustrare il pensiero di San Paolo, ha parlato della relazione tra Adamo e Cristo, quale emerge dalla Lettera ai Romani e dalla prima ai Corinzi, “nelle quali sono le linee essenziali della dottrina sul peccato originale”.
“Al centro della scena non c’è tanto Adamo, quanto Gesù e la grazia che per lui è stata donata all’umanità. Grazia che sorpassa di gran lunga il peccato di Adamo”, “sovrabbonda la grazia”. E il Papa ha ricordato che per Paolo “non dovremo mai parlare del peccato di Adamo in modo separato, senza comprendere la giustificazione in Cristo”.
Cos’è, dunque, ha chiesto Benedetto XVI, il peccato originale, ed esiste o no? C’è, ha osservato “un aspetto empirico, toccabile da tutti e un aspetto misterico, un fondamento ontologico”. “Il fatto è che esiste una contradizione nel nostro essere. Ogni uomo sa che deve fare il bene ed intimamente vuole farlo. Ma intimamente sente anche un altro impulso, quello di seguire la strada dell’egoismo, della violenza, pur sapendo di agire contro Dio e contro gli uomini”. L’uomo ha “la capacità di sentire il bene, ma non la capacità di attuarlo”. “La contraddizione interiore del nostro essere non è una teoria, ognuno di noi la prova e la vediamo intorno a noi, ogni giorno lo vediamo basta pensare alla violenza, all’ingiustizia, all’ usura”. C’è dunque una contraddizione nell'uomo, e “da questo potere del male sulle nostre anime si è sviluppato il fiume sporco del male, che avvelena la storia umana”. “Questa contraddizione nella nostra storia provoca anche oggi il desiderio di redenzione, che il mondo sia cambiato in un mondo di giustizia, pace, bene”. Anche “in politica – ha aggiunto -tutti parlano di cambiare il mondo, di creare un mondo giusto, questo indica il desiderio che ci sia redenzione”.
Il “potere del male nel cuore umano è innegabile”, ma come si spiega? Nella storia del pensiero, prescindendo dalla fede cristiana, esiste una spiegazione: l’essere stesso è contraddittorio porta in sé sia il bene che il male. “Nell’antichità si parlava di dualismo tra due principi che stanno sullo stesso piano, la contraddizione dell’uomo riflette la contrarietà dei principi, delle divinità per così dire”. Ma anche la teoria “evoluzionistica e atea del mondo”, alla fine ripropone la stessa visione: “si suppone che l’essere umano come tale porta in sé il male e il bene. Il male è ugualmente originario”. “E’ una visione in fondo disperata, il male è invincibile e ogni progresso sarebbe necessariamente da pagare con un fiume di male e chi vuole servire il progresso dovrebbe accettare questo prezzo. È stata fatta politica con queste premesse”. “Alla fine questo pensiero crea tristezza e cinismo”.
San Paolo, dà una spiegazione della contraddizione tra le due nature “in contrasto con il dualismo e i monismi desolanti”, ci dice che “la fede ha due misteri di luce ed uno di notte, ma avvolto dalla luce”. “Il primo mistero di luce dice che non ci sono due principi, ma solo uno, il Dio creatore, ed è buono, senza ombra del male”. E “anche l’essere come tale è buono”. “Viene poi la notte, il male non viene dalla fonte, non è ugualmente originario, viene da una libertà creata e abusata. Come era possibile e come è successo rimane oscuro, il male rimane misterioso”. “Non si spiega ciò che è illogico”. Ma “si aggiunge subito un mistero di luce: il male è di una fonte subordinata: Dio è piu forte, il male può essere superato, L’uomo è sanabile". "Dio ha introdotto la guarigione, è entrato personalmente nella storia, al male ha opposto il puro bene, Cristo crocefisso e risorto, nuovo Adamo: al fiume sporco del male oppone un fiume di luce”, “sono i grandi santi, ma anche i semplici santi, i fedeli”.
Il tempo di Avvento, nel quale siamo, “nel linguaggio della Chiesa ha due significati, di presenza e di attesa: presenza, la luce è presente, Gesù è il nuovo Adamo, è con noi, è in mezzo a noi”, “dobbiamo aprire gli occhi del cuore per vedere la luce”. Ma Avvento “dice anche attesa, la notte oscura del male è ancora forte e perciò preghiamo con insistenza: vieni o Gesù, rafforza la luce e il bene, vieni, dove domina la menzogna, la violenza, l’ignoranza di Dio, l’ingiustizia, aiutaci ad essere portatori della tua luce, operatori della pace, testimoni della verità”.
Nei saluti in italiano, infine, rivolgendosi ad un gruppo di rappresentanti di una banca, ha detto che la loro presenza permetteva di “porre in luce, specialmente in questo tempo di difficoltà per tante famiglie, uno degli obiettivi primari degli istituti bancari e di credito e cioè la solidarietà nei confronti della fasce più deboli e il sostegno all'attività produttiva”.
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