Ordinato il primo vescovo nepalese
Kathmandu (AsiaNews) – Mons. Anthony Francis Sharma, 69 anni, è diventato il primo vescovo del Nepal. E’ stato consacrato nella cattedrale dell’Assunzione a Kathmandu il 5 maggio, in una celebrazione solenne e festosa presieduta da mons. Pedro Lopez Quintana, nunzio apostolico per India e Nepal.
Di fronte a centinaia di vescovi, religiosi e fedeli venuti dall’intero Paese e dall’estero, il nuovo vescovo ha assicurato il massimo impegno per costruire il nuovo Nepal ed ottenere pace, prosperità e la collaborazione di tutte le fedi. Mons. Sharma è nato nel 1937 in una famiglia indù brahmina. Nel 1956 è entrato nella Compagnia di Gesù, per diventare nel 1968 il primo sacerdote gesuita del Paese. Dopo un lungo soggiorno a Darjeeling, nell’India settentrionale, nel 1984 è tornato in Nepal.
Dopo alcuni tentativi nel 17° e nel 18° secolo, la religione cattolica è giunta in Nepal nel 1951 grazie all’invito del re ad alcuni sacerdoti di occuparsi dell’istruzione scolastica. Sono state così create le scuole di San Francesco Saverio, Santa Maria e altre, tuttora ritenute tra i migliori istituti d’istruzione. Ma fino al 1991 la conversione dalla religione indù al cristianesimo era punita con il carcere, fino a 6 anni. Fino all’aprile 2006 i cristiani hanno subito continue persecuzioni. Con la deposizione di re Gyanendra in aprile e la dichiarazione che il Nepal è uno Stato laico del maggio 2006, sono anche finite le persecuzioni di 238 anni di teocrazia indù. Il 10 febbraio 2007 Papa Benedetto XVI ha elevato il Paese al rango di Vicariato, su una superficie di 147 mila chilometri quadrati (metà dell’Italia), un passo che precede la creazione della diocesi, e ha nominato vescovo padre Sharma.
L’ordinazione episcopale è stata accolta con gioia da cittadini di tutte le fedi. Pawan Mahara, indù che ha studiato inuna scuola cristiana, dice ad AsiaNews che la nomina del vescovo è una dimostrazione dell’attuale libertà religiosa e “un aiuto di Papa Benedetto XVI alla consolidazione dello status laico del Paese”. Ritiene che ora i cristiani potranno superare la paura “di essere accusati di fare uso della scuola e dei centri sanitari per operare conversioni” e “potranno svolgere un importante ruolo nella lotta all’analfabetismo e alle malattie, specie nelle arretrate zone rurali”.
Emmanuel John, cattolico locale, dice che la nomina “è una benedizione divina per i cattolici del Nepal”. Si stima che su 28 milioni di abitanti ci siano un milione di cristiani e circa 7mila cattolici. John racconta ad AsiaNews che mons. Sharma “ha già fatto tanto per il Paese”, anche se per tanti anni è stato in pratica confinato a Kathmandu. “Ora – prosegue – la Chiesa in Nepal ha circa 50 sacerdoti, 140 suore e centinaia di operatori sociali impegnati per rispondere alle esigenze della popolazione nell’intero Paese. Ci sono circa 30 istituti d’istruzione, compresi un’università e diverse scuole superiori. Oltre 20 centri sanitari. Ma ora potremo fare di più”.
12/08/2020 13:00