27/07/2024, 13.03
GIAPPONE - COREA DEL SUD
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Miniera di Sado inserita tra i siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco

Diffuso oggi da New Delhi il verdetto dell'organo del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco (WHC). La decisione giunge dopo un acceso dibattito tra Giappone e Corea del Sud. L'accusa di Seoul di trattare con sufficienza la storia moderna: Sado è il simbolo del lavoro forzato dei coreani dopo il periodo Edo (1603-1868).

Roma (AsiaNews/Agenzie) - La lunga controversia sull'inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco l’antica miniera di Sado - per Seoul simbolo del lavoro forzato imposto a migliaia di coreani durante il dominio coloniale di Tokyo sulla Corea del Sud del 1910-1945 - è stata risolta quest’oggi dal verdetto emesso dall’agenzia delle Nazioni Unite. Il complesso delle miniere d'oro e d'argento di Sado è entrato a far parte della World Heritage List, grazie ad un accordo raggiunto all'ultimo momento tra Giappone e Corea del Sud. L’accusa mossa da Seoul riguardava il tentativo di Tokyo di omettere la parte di storia che riguarda il lavoro forzato, limitandosi nella relazione inizialmente presentata a far rifermento al periodo Edo (1603-1868), escludendo quindi la storia moderna, e le atrocità commesse durante la guerra.

La decisione è stata presa durante l’incontro del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco (WHC) di oggi a New Delhi, in India, composto da rappresentanti di 21 Stati membri, che ha esaminato questa e altre 28 nuove proposte da inserire nell’elenco. Durante la riunione la miniera di Sado è stato iscritta tra i siti di patrimonio mondiale. C'era un'eventualità di un ulteriore rinvio, ma il ministero degli Esteri della Corea del Sud aveva indicato ieri che il Paese stava raggiungendo un consenso con il Giappone sulla questione. Un funzionario del ministero ha dichiarato successivamente che il Giappone rifletterà l'"intera storia" del sito una volta registrato, sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli.

In fase di decisione l'organo consultivo dell'Unesco aveva incoraggiato il Giappone a spiegare l'intera storia delle miniere, senza omettere le atrocità. In risposta, il governo giapponese aveva sottolineato principalmente il periodo Edo, concentrnaodosi sul periodo in cui l'oro veniva prodotto su larga scala. Infatti, il complesso minerario di Sado è stato uno dei maggiori produttori mondiali di oro nel XVII secolo ed è noto per la sua avanzata tecnologia pre e post industrializzazione. Sia il Giappone che la Corea del Sud siedono nel comitato di rotazione quest'anno. Il Giappone puntava a ottenere un voto unanime per la registrazione del complesso come sito del patrimonio mondiale; verdetto oggi ottenuto.

Il Consiglio giapponese per gli affari culturali aveva selezionato il complesso minerario di Sado come candidato nel dicembre 2021, con l'obiettivo di ottenere la registrazione Unesco nel 2023. Tuttavia, l'Agenzia per gli affari culturali, probabilmente in considerazione delle relazioni tra Giappone e Corea del Sud, era inizialmente vaga sul fatto che avrebbe presentato una candidatura per il sito minerario. La decisione del Comitato dell'Unesco di iscrivere la miniera di Sado nella World Heritage List arriva in un contesto di tensioni diplomatiche tra Giappone e Corea del Sud, legate al periodo coloniale giapponese e al lavoro forzato imposto ai coreani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il consenso raggiunto tra i due Paesi sembra essere un passo verso la riconciliazione, ma resta da vedere come verrà presentata l'intera storia della miniera nei futuri espositori giapponesi. Soprattutto c'è molta attesa circa le modalità attraverso cui il Giappone tratterà il tema del lavoro forzato. Si stima che oltre 2 mila coreani siano stati mobilitati con la forza per lavorare in condizioni difficili nella miniera, che consiste in una galleria lunga 400 chilometri, quasi quanto la distanza tra Tokyo e Sado.

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