L'equilibrismo di Modi tra il G7 e Mosca sull'Ucraina
A legare l'India e la Russia è il commercio di petrolio, che Delhi acquista a prezzi scontati. A inizio mese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiamato il primo ministro indiano Narendra Modi, che però non ha mostrato particolare interesse verso il summit di Lucerna, inviando una delegazione di basso livello. Per gli esperti, però, è difficile prevedere un ulteriore approfondimento dei rapporti con Mosca.
New Delhi (AsiaNews) - Al vertice internazionale di pace sulla guerra in Ucraina che si è tenuto a Lucerna, in Svizzera, il 15 e 16 giugno, l’India si è astenuta dal firmare il comunicato finale, insieme a pochi altri Paesi, tra cui Sudafrica, Messico Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Thailandia. Ancora una volta, New Delhi ha dimostrato di non voler rinunciare alle relazioni con la Russia, nonostante le pressioni da parte degli alleati occidentali.
In realtà, sulla conferenza, indetta dalla Svizzera con il sostegno dell’Ucraina, non c’erano grosse aspettative: la Russia non era stata invitata, e la Cina e il Pakistan (suo alleato) hanno rifiutato l’invito.
L’India, invece, ha inviato una delegazione diplomatica di basso livello (nonostante il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avesse chiesto diversamente) capitanata da Pavan Kapoor, fino a qualche mese fa ambasciatore indiano a Mosca: “La nostra partecipazione al vertice e il continuo impegno con tutte le parti interessate è finalizzato a comprendere diverse prospettive, approcci e opzioni per trovare una via da seguire per una risoluzione sostenibile del conflitto. A nostro avviso, solo le opzioni accettabili per entrambe le parti possono portare verso una pace duratura”, ha affermato.
Ma anche nel documento finale della conferenza, un paragrafo è stato dedicato alla necessità della partecipazione di Mosca ai colloqui: “Crediamo che il raggiungimento della pace richieda il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti”, si legge. Il comunicato affronta poi tre questioni principali: la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e la liberazione dei prigionieri civili. Ma per sedersi allo stesso tavolo delle trattative, Kiev chiede la liberazione di tutti i territori occupati dalla Russia, compresa la Crimea, mentre Mosca pretende il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni annesse dalla Russia: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Tutte condizioni lontane dal potersi verificare.
A inizio mese, dopo la conferma della vittoria elettorale del primo ministro Narendra Modi, Zelensky aveva chiamato Delhi per congratularsi con il tre-volte-premier e aveva colto l’occasione per invitare una delegazione di alto livello al summit per la pace. In risposta, Modi aveva twittato: “Felice di parlare con il presidente Zelensky. Lo ringrazio per i suoi calorosi auguri per la storica vittoria della National Democratic Alliance alle elezioni generali. Riaffermiamo il nostro comune desiderio di rafforzare ulteriormente l’ampio partenariato tra India e Ucraina”. Una settimana dopo i due leader si sono incontrati al G7 in Italia scambiandosi "opinioni sulla situazione in Ucraina. Il primo ministro ha comunicato che l'India continua a incoraggiare la risoluzione pacifica del conflitto attraverso il dialogo e la diplomazia", ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri indiano.
Tuttavia, nonostante le dichiarazioni, a partire dall’invasione del 24 febbraio 2022, l’India ha sempre evitato di condannare la Russia, da cui continua a comprare petrolio a basso prezzo. Nel mese di aprile le importazioni di petrolio russo in India hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi nove mesi grazie a forti sconti e dopo che le raffinerie indiane avevano per un po’ sospeso le operazioni a causa dell’imposizione di nuove sanzioni da parte di Washington alla compagnia di navigazione russa Sovcomflot.
Di fatto, quindi, la guerra in Ucraina ha permesso a Mosca e New Delhi di stringere quelle relazioni economiche che i due Paesi non erano riusciti a cementificare durante la Guerra fredda. Non senza problemi, però: secondo gli esperti, se sul piano economico gli affari stanno andando a gonfie vele, sul piano diplomatico l’India si trova inserita in due relazioni - tra la Russia e l’Occidente, e tra la Russia e la Cina - che continua a bilanciare, ma con difficoltà sempre maggiori, soprattutto perché teme la crescente dipendenza di Mosca da Pechino.
Un recente studio dell’Istituto francese di relazioni internazionali (Ifri) sostiene che il “futuro delle relazioni tra Russia e India rimane incerto”. E prosegue: “L’India non sostiene le azioni militari della Russia in Ucraina e mantiene una posizione neutrale per ragioni pragmatiche. Non è disposta a minare i legami con la Russia, ma rimane esitante nell’espandere la cooperazione”. E infatti “l'intenzione di abbracciare nuove aree di impegno economico viene soprattutto da parte russa, ma gli attuali ostacoli non consentono alle imprese russe di aumentare in maniera significativa la loro presenza sul mercato indiano”. In altre parole, la relazione tra Mosca e Delhi è stabile, ma assomiglia sempre più a una cooperazione stagnante.
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