Leader musulmani: "Accettiamo le spiegazioni del Papa"
In una lettera aperta a Benedetto XVI, 38 fra capi spirituali e teologi islamici (sia sunniti che sciiti), accolgono il rammarico espresso dal Papa per la vicenda di Regensburg e rispondono positivamente all'invito al dialogo per la pace nel mondo.
Roma (AsiaNews) Sono stati accettati da 38 leader religiosi islamici il rammarico espresso dal Papa per le reazioni alle parole pronunciate a Regensburg il 12 settembre scorso e l'assicurazione che la controversa citazione non riflette il suo pensiero personale. Una lettera aperta a Benedetto XVI è stata infatti pubblicata oggi sulla rivista americana IslamicaMagazine da un gruppo composto da 38 fra capi spirituali e teologi islamici, sia sunniti che sciiti.
Fra i firmatari della lettera vi sono i Gran Muftì di Istanbul, Russia, Bosnia, Croazia, Kosovo, Uzbekistan e Oman e, per gli sciiti, l'ayatollah iracheno Mohammad al-Taskhiri, il consigliere religioso del Re Abdallah II di Giordania ed alcuni teologi della George Washington University (Usa) e di Cambridge (Gran Bretagna).
Il lungo testo della lettera analizza la lectio magistralis di Regensburg e ne commenta alcuni parti, come quella sulle conversioni forzate all'islam. Su questo argomento, i leader musulmani scrivono che "se è vero che una parte dei nostri fedeli è figlio delle conquiste, la maggior parte si è unita a noi grazie alla preghiera ed all'attività missionaria".
"Se la storia insegna aggiungono che alcuni musulmani hanno violato il credo islamico riguardo le conversioni forzate ed il modo in cui vanno trattate le altre comunità religiose, la stessa storia ci dimostra che sono stati eccezioni".
Il testo mette poi in rilievo aspetti "positivi" della dottrina di Benedetto XVI, come "i suoi sforzi per opporsi al predominio di positivismo e materialismo nella vita dell'Uomo" ed il suo desiderio "per un franco e sincero dialogo, di cui si deve riconoscere l'importanza sempre più crescente del nostro mondo".
Nel testo, di 5 pagine, si sottolinea che cristianesimo ed islam "contano fra i loro fedeli oltre la metà dell'umanità e, in un mondo sempre più globalizzato, sono responsabili della pace": per questo "devono spostare il confronto dalle strade e le piazze verso un dialogo sincero di cuori e menti" per accrescere la comprensione ed il rispetto reciproci.
Infine, nell'ultimo paragrafo, i 38 firmatari dichiarano che "i musulmani hanno molto apprezzato che il 25 settembre , di fronte ad un'assemblea di ambasciatori di Paesi islamici" il pontefice "abbia espresso totale e profondo rispetto per tutti i musulmani".