Kasper: dopo Kazan atmosfera meno fredda fra Mosca e Roma
Mosca (AsiaNews) "Un'atmosfera cordiale e serena" nell'incontro con il patriarca Alessio II, che ha chiesto di intensificare gli incontri tra le delegazioni cattolica e ortodossa, soprattutto quando ci sono problemi. Un clima ben diverso dal "freddo" della precedente visita a febbraio. Questo grazie all'aiuto del Papa che "in persona è stato dietro a questo viaggio". È il bilancio della visita vaticana a Mosca, secondo il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani.
AsiaNews lo ha intervistato prima della sua partenza da Mosca per Roma.
Eminenza, lei è stato in Russia nel febbraio scorso. Ha sperimentato un'atmosfera diversa dalla sua precedente visita? C'è qualche progresso nelle relazioni fra le Chiese ortodossa e cattolica?
La mia visita a febbraio era un primo passo: c'erano esitazioni in entrambe le parti, si faceva fatica a superare i dubbi. Da febbraio, credo, abbiamo fatto un grande passo avanti. L'atmosfera adesso è molto più cordiale e serena, il clima è più aperto per ulteriori passi da fare insieme: questo è molto importante per il futuro delle nostre Chiese, per l'Europa e il mondo. Questo anzitutto per un motivo: dietro questa visita c'è il Santo Padre in persona, egli l'ha voluta ed è stato spiritualmente con noi.
Può indicarci segni evidenti di questo progresso? Qual è il vostro sentimento personale?
L'incontro con Sua santità il patriarca Alessio II è stato abbastanza diverso da quello molto freddo che ho avuto con lui a febbraio. Abbiamo concordato su proposta dello stesso patriarca di avere incontri più frequenti tra le nostre delegazioni. Il patriarca ci ha detto: "Quando ci sono problemi, dobbiamo risolverli immediatamente, altrimenti essi crescono".
È stato il patriarca a dirlo?
Sì. Questa volta è stato molto interessato alle attività per risolvere i problemi reciproci. A febbraio abbiamo deciso di istituire una commissione a livello locale per risolvere le difficoltà concrete e a maggio questa commissione si è riunita per la prima volta a Mosca.
Questo significa che la commissione lavorerà in modo più intenso dopo l'ultimo incontro con il patriarca?
Sì, il prossimo incontro sarà alla fine di settembre, la data precisa sarà annunciata più avanti. Il patriarca ha suggerito che in questa commissione si discuta su come avere regolare incontri ai massimi livelli
A livello di patriarca e papa? O di vescovi?
Di cardinali, metropoliti, vescovi
I vescovi cattolici in Russia parteciperanno agli incontri?
Certamente, i vescovi locale e l'arcivescovo di Mosca prenderanno parte a questi colloqui, è normale. Ho anche suggerito che, se vogliono, possiamo invitare la delegazione del patriarcato di Mosca e del Santo Sinodo a Roma per avere contatti con noi e altri nostri dicasteri vaticani. Ci sono molte cose sulle quali abbiamo discusso, ma non abbiamo preso decisioni perché non erano all'ordine del giorno.
Qual è la sua previsione per le relazioni future fra le due Chiese?
Andremo avanti e la mia speranza è che la Madonna ci aiuti. Lei è la protagonista in questo incontro, non noi. Lei sa come far andare le cose. Ci aiuterà per un futuro migliore tra le nostre Chiese. La principale differenza tra questo incontro e quello di febbraio è stata questa: l'icona di Kazan ha toccato i cuori delle persone, della gente normale in Russia. Questa visita non è stato solo diplomatica e spero che essa cambi molto la situazione.
I cattolici locali si sono lamentati perché i fedeli cattolici a Roma hanno avuto la possibilità di vedere l'icona della Madonna di Kazan e di pregarla per un giorno intero nella basilica di San Pietro. Ai quelli moscoviti questa possibilità non è stata concessa, causando malumori .
Capisco, certo, ma si deve comprendere che noi dobbiamo rispettare la sensibilità di entrambe le parti. Questo significa anche sacrificio dei cattolici russi, è vero. Io chiedo ai fedeli cattolici in Russia di sacrificarsi, di capire che non c'è perdono e riconciliazione senza sacrificio. Questa è la vita della Chiesa.
Eminenza, il patriarca Alessio e p. Chaplin, responsabile ortodosso per le relazioni con le altre Chiese hanno detto di "attendere passi concreti e significativi" dal Vaticano. Questi gesti dovrebbero convincere la parte ortodossa sulle attuali intenzioni dei cattolici nel migliorare le relazioni. Non sono però stati forniti dettagli concreti. Lei cosa può dire al riguardo?
La commissione che abbiamo istituito deve discutere sulle lamentele degli ortodossi riguardo al cosiddetto "proselitismo". Noi abbiamo risposto: "Diteci fatti concreti e allora noi ci informeremo se sono veri o no, e allora cambieremo se li avremo verificati". Questi sono i soli passi concreti che è possibile fare. L'altra questione è l'"uniatismo". È un problema molto difficile, perché bisogna riconoscere anche le legittime decisioni della Chiesa ucraina greco-cattolica. Ma il Santo Padre al tempo stesso ha fatto un pronunciamento molto chiaro sul tema e per lui non è stato facile. **
*direttore di Svet Evangelia
**Si riferisce a quanto detto dal Papa ai greco-cattolici ucraini: che egli ritiene legittimo il loro desiderio di avere la qualifica di patriarcato, ma che ciò avverrà secondo il volere della Provvidenza.