13/08/2007, 00.00
INDIA
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Il sogno della Chiesa: il “trionfo della Verità”, che porta giustizia

di Nirmala Carvalho
A due giorni dal 60° anniversario dell’indipendenza indiana il presidente della Conferenza episcopale riflette con AsiaNews sulla situazione economica e sociale dell'Unione e indica nel “demone della corruzione” il male da sradicare per costruire finalmente un paese giusto, dove “trionfi la Verità”.
Mumbai (AsiaNews) – Che il motto scelto dai padri fondatori dell’India, “Satya Meva Jayate” (“Solo la verità trionfa”), non sia più solo un ideale, ma diventi presto una realtà. È l’auspicio del card. Telesphore Toppo, presidente della Conferenza episcopale indiana, a due giorni dal 60° anniversario dell’indipendenza del Paese dalla Gran Bretagna. Ad AsiaNews il cardinale spiega: “Noi indiani siamo orgogliosi che i nostri padri abbiano scelto di scrivere sull’emblema nazionale il Satya Meva Jayate; ma è triste che, dopo 60 anni di indipendenza, rimanga ancora solo un ideale. La mia preghiera per questo anniversario è che Dio possa guidarci a trasformare l’ideale in realtà per la nostra amata Madre India”. Il porporato nota che “anche se l’India sta diventando uno dei giganti del 21mo secolo, la gran parte dello sviluppo non raggiunge i poveri, ma anzi cresce il divario economico; e questo è anche colpa della corruzione”.
 
Il Padre della Nazione, il Mahatma Gandhi – ricorda il card. Toppo – aveva avvisato contro il ‘demone della corruzione’, che è diventato sempre più mostruoso; se il Paese non lo debella, non ci sarà un progresso effettivo”. “La corruzione ingoia le forze vitali di un governo democratico, ingoia la giustizia – sottolinea – e senza giustizia non ci può essere pace e armonia sociale”. E aggiunge: “Non si possono avere giustizia e pace senza Verità. Pace, sviluppo e diritti umani sono correlati in modo essenziale, sono indivisibili e interdipendenti. La mia preghiera e speranza per l’India oggi è: Satya Meva Jayate, la Giustizia deve prevalere”.
 
A questo proposito il cardinale si sofferma sul problema delle leggi anticonversione e delle violenze contro i cristiani. Egli osserva che “solo pochi gruppi sono autori delle violenze contro i cristiani e solo in 7 Stati del Paese ci sono leggi anticonversione” e quindi “non possiamo ritenere l’India responsabile per questa gente cieca alla verità e alla realtà”.  “Solo quando Verità, Giustizia e Pace saranno realizzate l’India sarà davvero una ‘Grande Nazione’ e davvero Satya Meva Jayate”. “So che questa un giorno sarà una realtà. Tutti noi, cittadini dell’India libera e democratica, operiamo oggi con buona volontà per realizzare che Satya Meva Jayate.”
 
 
 
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