Il Papa con gli ambasciatori: molti "bene" e qualche "ma" dal mondo islamico
Beirut (AsiaNews) - E' generalmente positivo il giudizio dei media islamici sull'incontro di ieri di Benedetto XVI con i rappresentanti di 20 Paesi a maggioranza islamica che hanno rapporti diplomatici col Vaticano e con esponenti dei musulmani italiani. Molto citato l'ambasciatore iracheno Albert Yelda, secondo il quale "è tempo di gettare dietro di noi ciò che è accaduto e costruire ponti fra tutte le culture" e "il papa ha sottolineato il suo profondo rispetto verso tutti i musulmani del mondo. E' ciò che ci aspettavamo e lo ha fatto". Numerosi, come il giordano Al Ghad, titolano sul fatto che "Il Papa afferma di rispettare l'islam". Il libanese L'Orient Le Jour ha anche un commento di Mohammad Nour Dachan, presidente dell'Unione delle comunità islamiche in Italia, per il quale "il Papa ha fatto un discorso molto chiaro e brillante. Il dialogo continua". Sullo stesso quotidiano si citano l'incaricato d'affari iraniano Ahmad Fahima, che ha giudicato "fruttuoso" l'incontro e Miroslav Palameta, ambasciatore di Bosnia-Erzegovina, che l'ha definito "utile".
L'agenzia kuwaitiana KUNA dà il parere del suo ambasciatore, Ibrahim Abdulkreem al-Ibrahim, presente ieri a Castel Gandolfo, secondo il quale "l'incontro rifletteva le buone intenzioni del Papa nei confronti dell'islam" e ha offerto un messaggio per diffondere comprensione e armonia tra tutte le religioni e le fedi. Negli Emirati, Gulf News parla di "controversia chiusa", affermando che tale è il parere di numerosi degli intervenuti all'incontro con Benedetto XVI, avvenuto in un'atmosfera "cordiale".
Più di un giornale, come il saudita Arab News danno spazio anche a pareri negativi. Il giornale saudita riferisce l'opinione di Riyad Nadwi, direttore dell'Oxford Cross Cultural Research Institute, secondo il quale: "dobbiamo accettare le sue scuse per la sua gaffe, ma non la sua spiegazione, cioè che noi abbiamo frainteso il suo commento. Se vogliamo far fronte a simili futuri attacchi, dobbiamo tenere in mente questa distinzione. Altrimenti, capiterà che un attentato sarà fatto per giustificare simili affermazioni nello spirito di un 'dialogo franco'. L'ho già visto, quando si è passato da un 'sincero dialogo' ad un 'genuino dialogo', che poi è scivolato nel 'franco dialogo', attraverso il quale il pubblico è preparato ad accettare critiche di ogni sorta, compresa la mancanza di rispetto per il Corano ed il Profeta". "L'obiettivo del dialogo conclude l'articolo è creare pace e creare tolleranza l'uno verso l'altro". "Le scuse del papa sono accettate e lo ringraziamo per questo".
Ampie cronache anche sui giornali pachistani. Il più diffuso, il Daily times intitola in prima pagina che "Il papa dice che i cristiani e i musulmani debbono rigettare la violenza".
Il libanese Daily Star, invece riporta la valutazione dei Fratelli musulmani egiziani, che per bocca di Mohammad Habib, hanno sostenuto che il discorso papale "è un altro tentativo di evitare di fare delle scuse". "Quando chiediamo le scuse ha aggiunto noi le vogliamo esplicite e leali". Li cita anche Al Jazeera che ha lanciato un sondaggio per conoscere l'opinione dei musulmani. Richieste di opinioni anche sul Daily Star, mentre sono numerosi i lettori di Islamonline, uno dei siti più seguiti del mondo islamico, che hanno posto domande sull'intera vicenda seguita al discorso del Papa e Regensburg. Islamonline ha un vero dossier intitolato "Un Papa nella crisi", e nel suo resoconto dell'incontro di ieri sottolinea l'insoddisfazione di Mohamed Selim el-Awwa, segretario generale dell'International Union for Muslim Scholars (IUMS), che raccoglie studiosi sunniti e sciiti ed ha annunciato l'interruzione degli appuntamenti di dialogo con il Vaticano. A giudizio di el-Awwa l'incontro del Papa con gli ambasciatori "non ha offerto niente di nuovo". Lo studioso chiede che la controversa citazione venga tolta dal testo del discorso, quando sarà pubblicato nei documenti ufficiali del Vaticano.
Il sito riporta anche la posizione dei Fratelli musulmani e la decisione dell'università egiziana di Al-Azhar, la più famosa istituzione culturale sunnita del mondo, di rifiutare un invito papale a recarsi in Vaticano e la proposta di invitare Benedetto XVI per fornire una lettura dell'islam, insistendo sulla richiesta di "nette scuse".
Lo Yemen Times intitola direttamente alla "Follia di papa Benedetto XVI" un editoriale nel quale si ricordano le crociate, la conquista delle Americhe, l'Inquisizione e l'uccisione, da parte dei cristiani di migliaia di musulmani che in Spagna e Portogallo, ma anche nelle Filippine, si erano "volontariamente" convertiti.