Hanoi celebra la ‘Giornata degli insegnanti’, ma il sistema educativo è in crisi
Esso è troppo politicizzato e incentrato sul conseguimento degli attestati, tralasciando la formazione morale delle giovani generazioni. Costretti nel pensiero di regime, i ragazzi non sono in grado di sviluppare un pensiero creativo. L’impatto economico di un’educazione al servizio del Partito comunista.
Hanoi (Asianews) – In tutte le scuole del Paese si celebra oggi la 35ma “Giornata degli insegnanti” (20 novembre 1982 – 20 novembre 2017), in accordo con la tradizione culturale del “Tôn Sư Trọng Đạo” (insegnante riverito e considerazione della morale).
Nonostante i recenti successi raggiunti dal Paese nell’ambito della scolarizzazione, il sistema educativo vietnamita è per gli esperti troppo politicizzato e incentrato sul conseguimento degli attestati, tralasciando la formazione morale delle giovani generazioni. Esso ha bisogno di concentrarsi sullo sviluppo umano degli studenti, la cui creatività viene limitata dalla rigida dottrina comunista. “Se gli studenti ricevono un’alta educazione dalle scuole, ma la loro morale è carente, essi non saranno per nulla d’aiuto alle loro famiglie e la società. Questi ragazzi imparano solo per il loro consumismo ed egoismo. Quindi, se vogliamo avere progressi nei settori educativi, dobbiamo anzitutto prestare attenzione all’essere umano”. È quanto dichiara ad AsiaNews Hoàng Anh T., docente universitario.
Secondo le statistiche pubblicate oggi dal governo, in Vietnam vi sono 236 università con 73mila docenti e oltre 16mila docenti di dottorato. Il totale degli studenti universitari è di 1.767.879 ragazzi per l'anno accademico in corso, 105.801 dei quali sono studenti di master e 15.111 di dottorato. Circa 20 milioni sono gli alunni che frequentano i corsi alunni prescolari, le scuole elementari e quelle superiori.
Gli studenti vietnamiti sono tenuti ad apprendere la filosofia di Karl Marx ed il pensiero di Ho Chi Minh. Il governo priva i ragazzi dello studio di altre filosofie. Lo scopo degli istituti socialisti è quello di servire l’esecutivo e quello che le scuole insegnano è l’“ideologia comunista”. Costretti nel pensiero di regime, i ragazzi non sono in grado di sviluppare un pensiero creativo e rischiano di non rendersi più conto delle malefatte dell’esecutivo. Ciò ha anche un grande impatto sullo sviluppo del Paese, la cui economia attraversa un periodo di stagnazione.
Il Prof. Nguyễn Khắc Mai, direttore del Trung Tâm Minh Triết Việt Nam (il Centro degli intellettuali del Vietnam), afferma: “Il sistema educativo del Viet Nam è in uno stato di crisi che si riversa sulla filosofia dell'educazione e sui metodi di gestione delle istituzioni scolastiche. Studenti, insegnanti e dirigenti sono confusi. Quindi è molto difficile per il Vietnam crescere i suoi talenti. Un simile sistema non aiuterà a sviluppare elementi positivi per la nazione”. I docenti di alcune università di Ho Chi Minh City dichiarano ad AsiaNews: “L'educazione in Vietnam crescerà fortemente solo quando rispetterà davvero i diritti umani ed il trasferimento delle conoscenze. L'istruzione deve mirare a soddisfare i bisogni degli studenti. Questo è il cuore del rispetto dei diritti umani, la costruzione dell'amore e della creatività di una nazione”.