Esproprio di terreni a Miaoli, trovato l’accordo fra governo e residenti
Taipei (AsiaNews) - Dopo due giorni di proteste sembra essere stato raggiunto l'accordo fra il governo e le circa 10mila persone che si sono radunate davanti all'ufficio presidenziale dalla sera del 18 agosto per protestare contro la distruzione delle case del villaggio di Dapu (大埔), nella provincia di Miaoli (苗栗), sulla costa nord occidentale di Taiwan. La folla chiedeva la correzione della Legge sull'esproprio dei terreni (土地徵收條例, Land Expropriation Act) e una maggior protezione dei diritti dei contadini.
Durante la prima serata di proteste, il ministero degli Interni ha tenuto una conferenza stampa in difesa della legge sottolineando il fatto che l'anno scorso sono stati accettati gli emendamenti richiesti dagli attivisti dei diritti civili e dai gruppi affiliati per salvaguardare i diritti dei proprietari dei terreni agricoli.
La mattina dopo, il 19 agosto, il ministro degli interni Lee Hong-yuan (李鴻源) ha radunato di nuovo il suo gabinetto per discutere le varie richieste. Alla fine della mattinata, quando davanti al ministero c'erano ancora circa 2mila persone, il vice ministro Hsiao Chia-chi (蕭家淇) è uscito a spiegare i problemi rimasti sul tavolo. Dopo aver detto che esistono "problemi tecnici" che vanno discussi anche con altre parti rilevanti a seconda delle competenze, al viceministro è stata fatta la doccia col lancio di secchi d'acqua: la folla chiedeva infatti di parlare con il ministro in persona.
A parte questo episodio, il raduno è stato del tutto pacifico: a manifestare soprattutto contadini, studenti e attivisti per i diritti civili. La protesta (chiamata "818" per la data scelta) è stata programmata a un mese di distanza dal 18 luglio, quando le ruspe hanno raso al suolo le case di quattro famiglie dell'area di Dapu. Le demolizioni e le espropriazioni hanno come obiettivo l'allargamento del Parco tecnologico di Chunan (竹南科學園區), che dovrebbe avere ricadute positive molto significative sullo sviluppo economico dell'intera regione.
Le quattro richieste presentate dagli organizzatori della manifestazione sono: gli emendamenti alle attuali normative per l'acquisizione dei terreni agricoli; la restituzione dei terreni agricoli espropriati alle famiglie di Dapu; le scuse da parte del governo per la demolizione delle case; un'inchiesta sulla condotta della giunta provinciale di Miaoli in quanto responsabile delle decisioni prese.
Il ministro degli Interni ha fatto sapere che il 98 % dei 900 proprietari terrieri della zona ha accettato il progetto di espropriazione e ha ricevuto l'adeguato indennizzo in denaro, mentre 24 famiglie hanno chiesto di poter continuare a mantenere le loro proprietà. Di queste, dopo un ultimo cambiamento nel progetto coordinato dalla giunta provinciale, 20 famiglie hanno potuto rimanere nelle loro case e avere nuovi terreni, mentre quattro gruppi hanno visto le loro case demolite per problemi legati alla sicurezza nella progettazione della nuova area del parco tecnologico.
Un altro incidente tra giunta provinciale e abitanti del villaggio di Dapu era già avvenuto il 9 giugno 2010 quando le ruspe - in un blitz avvenuto all'alba - avevano distrutto anche gran parte del raccolto del grano proprio una settimana prima della mietitura. Ora gli organizzatori si propongono di ascoltare le nuove soluzioni promesse dal ministero degli Interni per la soluzione dei "problemi tecnici" citati dal viceministro ed eventualmente organizzare nuove dimostrazioni sia a Taipei che a Miaoli per non abbandonare le famiglie degli agricoltori che non hanno accettato lo spostamento proposto.