Comincia (e finisce subito) il" processo del secolo" contro Gu Kailai
Roma (AsiaNews) - Il processo contro Gu Kailai, la moglie di Bo Xilai, ex capo di Chongqing e membro del Politburo, è cominciato stamane sotto la pioggia ad Hefei, la capitale dell'Anhui e si è concluso ancora senza verdetto oggi stesso. Esso viene definito il "processo del secolo" perché è molto raro vedere processata la moglie di uno che era fra i politici più potenti della Cina. L'unico paragone che si può fare è quello con il processo alla terza moglie di Mao, Jiang Qing, nel processo contro la Banda dei quattro, che ha messo fine al marxismo leninismo nel Paese.
Gu Kailai, insieme al suo domestico Zhang Xiaojun sono accusati di aver avvelenato il faccendiere britannico Neil Heywood, un tempo considerato "amico di famiglia". L'assassinio è avvenuto lo scorso novembre, mentre Bo Xilai aveva ancora in mano le redini a Chongqing e stava progettando di entrare nel Comitato permanente del Politburo.
La versione ufficiale, secondo cui Heywood era morto per troppo uso di alcol, si è tramutata in sospetto di omicidio dopo che Wang Lijun, capo della polizia e braccio destro di Bo, in febbraio è fuggito nel consolato americano di Chengdu per trovare rifugio. Da allora, tutto è precipitato: in marzo Bo è stato dimesso dalla carica di segretario del Partito di Chongqing e posto sotto inchiesta per generiche "irregolarità disciplinari"; in aprile la moglie è stata accusata di omicidio.
Il processo, la cui data è stata fissata poche settimane fa, presenta alcune stranezze, indicative del modo in cui la giustizia viene esercitata in Cina:
- 1) Esso viene celebrato nell'Anhui e non a Chongqing, forse per evitare l'influenza dell'ancora potente Bo nel giudizio. In compenso, l'Anhui è famoso per essere fra le province più obbedienti al Partito. In più, il presidente della Corte suprema di Pechino, Wang Shengjun, ha una grande influenza in questa provincia. Ciò significa che il processo è bene imbrigliato e rispetterà il volere della leadership di Pechino.
- 2) La corte dell'Anhui ha dato a Gu Kailai, un tempo avvocato di fama, degli avvocati d'ufficio, rifiutando quelli scelti dagli accusati. I due preposti, Jiang Min, presidente dell'associazione legale dell'Anhui e Zhou Yuhao, dell'associazione legale di Wuhu non hanno avuto molto tempo per preparare la difesa e non hanno nemmeno potuto incontrare i due accusati.
- 3) La stampa non è presente al processo, anche se oltre 100 testate giornalistiche straniere e nazionali sono arrivate ad Hefei. In compenso, alle sessioni sono stati invitati a presenziare due diplomatici britannici.
- 4) Sebbene tutti sappiano che Heywood ha aiutato la famiglia di Bo Xilai in poco trasparenti transazioni economiche e affari con l'estero, e che proprio la minaccia di Heywood di rivelare al mondo l'entità di queste ricchezze lo ha portato alla morte, l'accusa verso Gu Kailai cita solo l'omicidio intenzionale e non crimini economici;
- 5) L'accusa (riportata da Xinhua) cita anche una scusante: Gu Kailai avrebbe ucciso perché temeva per la vita del figlio Bo Guagua.
Con tutti questi elementi, gli analisti pensano che il processo non avrà alcun colpo di scena. Tanto più che il corpo di Heywood è stato subito cremato e l'unico "resto" è un brandello del suo cuore che Wang Lijun aveva prelevato prima della cremazione.
La sentenza sembra dunque essere già scritta: Gu Kailai sarà ritenuta colpevole, ma con le scusanti potrà sfuggire alla pena di morte; l'omicidio sarà visto separato dai crimini economici per non coinvolgere in delitti di corruzione Bo Xilai (e con lui tutto il Partito).
Un altro fatto importante è che il processo dovrebbe essere veloce. All'inizio si pensava che dovesse durare forse due o tre giorni. E invece si è concluso oggi stesso, anche se il verdetto verrà emesso più tardi. In ogni caso il Partito ha fretta di voltare pagina e nascondere questa brutta storia per prepararsi al Congresso in autunno, dove verranno eletti i nuovi membri del Comitato centrale del Politburo, da cui Bo è ormai escluso.