Beirut, saggio su Maometto: è scontro fra deputata cristiana e Dar el-Fatwa
Un tweet di May Khoreiche dietro le tensioni fra Cpl e l’istituzione sunnita. Alla base della controversia analisi e commenti sul volume “Gli ultimi giorni di Maometto”, opera di un’accademica tunisina. Critiche da alte personalità musulmane del Paese. Ritrattazione e scuse della parlamentare avrebbero chiuso la questione.
Beirut (AsiaNews) - Un tweet pubblicato il 26 marzo dalla vice-presidente della Corrente patriottica libera (Cpl) per gli Affari politici, May Khoreiche, ha sollevato un polverone nei circoli conservatori sunniti e alimentato per poco una certa tensione fra il suo partito e Dar el-Fatwa. Volendo approfittare dei giorni di isolamento imposti alla popolazione, la signora Khoreiche aveva proposto lo scambio di note di lettura sui social network, all’interno di una rubrica intitolata “Un giorno, un libro”. Il suo progetto era accompagnato dalla foto di copertina di un libro, che stava leggendo in quel momento: Gli ultimi giorni di Maometto, un’opera della docente universitaria tunisina Hela Ouardi, pubblicata presso Albin Michel.
Gli ultimi giorni di Maometto è un saggio storico sulle zone d’ombra che circondano la morte del fondatore dell’Islam. Nella presentazione dell’opera, l’editore Albin Michel afferma che Hela Ouardi “esplora e confronta le fonti sunnite e sciite più antiche”, aggiungendo che “queste ultime rivelano un altro volto del profeta: un uomo minacciato da tutte le parti, indebolito dalle rivalità interne e dai nemici sorti in seguito alle sue conquiste”. Si tratta “di una ricostruzione cronologica inedita”, che oppone “alle memorie ideologiche il ritratto di un uomo restituito alla propria storicità e alla sua dimensione tragica”.
Rammarico e condanna
In un comunicato pubblicato da Dar el-Fatwa, l’organismo religioso “ha condannato” l’apparente pubblicità fatta da May Khoreiche alla controversa opera. Al contempo un gruppo di avvocati ha trasmesso una nota informativa alla Corte di cassazione, paragonando l’iniziativa a un “incitamento alla discordia” e a una “presa in giro del sacro”, chiedendo al contempo l’arresto dell’autore.
Così facendo, afferma l’istituzione religiosa, May Khoreiche mette in pericolo “la pace civile e la coesistenza”. Per questo esige che le autorità “mettano fine a questo affare in odore di blasfemia, che viola le disposizioni della Costituzione libanese” e invoca delle scuse ufficiali per “scongiurare una potenziale rivolta”.
Oltre al comunicato di Dar el-Fatwa e la nota informativa depositata presso le cancelleria della Corte di cassazione, la deputata Roula Tabch (della Corrente del futuro) e il deputato Assad Dergham (Cpl) hanno condannato l’iniziativa della collega Khoreiche. La Tabch ha bollato come “ciechi fanatici” che “perseguitano l’Islam” quanti consigliano questa opera. Dergham ha respinto qualsiasi “attacco alle sacre verità dell’Islam”.
Opinioni condivise
Sostenendo l’appello di Dar el-Fatwa, l’ex segretario generale dell’ente islamico sceicco Mohammad Nokkari ha affermato che “il rispetto della libertà di pensiero e di espressione è una cosa; incoraggiare la lettura di opere provocatorie per una gran parte della società è altro”. [...] Il dignitario sunnita si è infine spinto a chiedere le dimissioni di May Khoreiche, “soprattutto perché occupa un posto di responsabilità all’interno della propria corrente politica”.
Da parte sua, la Khoreiche ha annunciato di aver rettificato il proprio pensiero con Dar el-Fatwa, precisando “che non voleva danneggiare l’immagine del Profeta, né fare pubblicità all’opera” e che lei stessa è cresciuta “nel rispetto della diversità religiosa” in Libano. “Come prova di buona fede - ha aggiunto - ritiro il mio tweet, nella speranza che questo gesto potrà bastare per mettere fine a una controversia che non ho certo voluto. Con la certezza del mio rispetto verso tutti, nel quadro generale del rispetto delle libertà pubbliche e delle diversità presenti nella società libanese”.
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