Bangkok, il premier Samak dichiara lo stato di emergenza
Bangkok (AsiaNews) – Il primo ministro Samak Sundaravej ha dichiarato oggi lo stato di emergenza, dopo che gruppi pro e anti-governo si sono scontrati nella notte provocando la morte di un uomo. I poteri di emergenza, a tempo indeterminato, danno all’esercito il controllo dell’ordine pubblico, vietano assembramenti con più di 5 persone e vietano alla stampa di pubblicare notizie che “minano la pubblica sicurezza”. I poteri speciali sono stati dati al gen. Anupong Paojinda.
La decisione del premier è stata affrettata dagli scontri notturni fra membri del Fronte unito della democrazia contro la dittatura (Udd), che sostengono Samak, e i membri dell’Alleanza popolare per la democrazia (Pad), che da 100 giorni manifestano per spingere il premier a rassegnare le dimissioni. Negli ultimi 7 giorni essi hanno anche occupato lo spazio antistante il palazzo del governo. Gli scontri della scorsa notte, oltre alla persona morta, Narongsak Kobthaisong, hanno lasciato 43 feriti, di cui 3 gravissimi.
Il Pad ha deciso di sfidare lo stato di emergenza e i suoi leader promettono di mantenere il sit-in davanti al palazzo del governo.
La crisi che bolle da mesi prende le mosse dalle accuse lanciate dal Pad contro il premier, considerato una marionetta dell’ex premier Thaksin Shinawatra, cacciato due anni fa (settembre 2006) da un colpo di stato militare e attualmente in fuga a Londra.
L’attuale premier, leader del Partito del potere popolare (membro della coalizione dell’Udd), ha cercato di cambiare la legge che condannava l’ex premier Thaksin; uno dei suoi alleati, Yongyuth Tiyapairat, è stato condannato per aver comprato voti alle ultime elezioni e il suo caso è ora alla corte di appello. Il Pad accusa anche l’Udd e il suo premier di volere una dittatura senza democrazia e di voler scalzare la monarchia.
P. Vorayuth Kitbamrung, direttore del Centro cattolico di comunicazioni sociali in Thailandia ha espresso preoccupazione per i limiti imposti ai media. “La libertà di stampa dovrebbe essere sempre garantita – ha detto ad AsiaNews - anche se i giornalisti dovrebbero cercare sempre di pubblicare la verità, più che le loro opinioni”.
“La Chiesa thai – ha aggiunto – rifiuta l’uso della violenza da qualunque parte essa provenga. Noi sosteniamo la solidarietà fra tutti i tailandesi, dato che entrambi gli schieramenti dicono di lavorare per il bene della nazione, per la religione e per il re. Ma ciò di cui hanno davvero bisogno è un dialogo sincero e rispettoso, pur nelle loro differenze”.
“La Chiesa thailandese – ha concluso – invita tutti i fedeli a pregare perché cresc la comprensione, la pace e la giustizia nella società”.
20/09/2006