Ahmadinejad scopre un aereo-drone che “annuncia la morte”

L’aereo può portare bombe fino a un distanza di 1000 km. In rassegna motoscafi porta-missili, piccoli sottomarini per operazioni nel Golfo, missili Fateh. L’inflazione è al 37% e il 18% della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà. Due giorni fa l'avvio della centrale nucleare di Bushehr.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha presentato ieri un nuovo piccolo aereo-drone (senza pilota) costruito in Iran e capace di lanciare bombe in un raggio di 1000 chilometri.

Scoprendo il nuovo prodotto ieri, chiamato “Karrar” (il diminutivo dell’imam Alì, venerato dagli sciiti), il presidente ha dichiarato che “questo jet è un messaggero di onore e di generosità umana e di salvezza per l’umanità, prima di essere un messaggero di morte per i nemici dell’umanità”.

Il piccolo aereo ha possibilità di trasportare due bombe da 115 chili o una bomba di precisione da 250 chili.

Il lancio del nuovo aereo è avvenuto nel quadro della Giornata per l’industria della difesa, celebrata ieri. È possibile che nei prossimi giorni vengano presentati nuovi armamenti, all’interno della “Settimana del governo”, che Teheran tiene ogni anno per esibire i suoi risultati.

Si attende il test per un missile Fateh 110 di terza generazione, motoscafi portamissili, ecc. Giorni fa l’Iran ha acquisito quattro nuovi mini-sottomarini, utili per operazioni in acque basse, come quelle del Golfo.

Due giorni fa, Teheran ha anche fatto partire le attività alla centrale nucleare di Bushehr, in collaborazione con la Russia. Gli Stati Uniti affermano che in questo essi non vedono un rischio di “proliferazione nucleare” perché l’impianto ha scopi civili. Ma Israele ha condannato l’attività come pericolosa. Anche la Russia ha garantito il carattere “pacifico” dell’impianto.

Secondo studi legati al mondo del lavoro in Iran, quest’anno nel Paese l’inflazione è salita al 37% (lo scorso anno era del 30%) e molti operai non riescono a mantenere le loro famiglie. Almeno il 18% della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà.