A Sheshan sono benvenuti i turisti, ma non i pellegrini
Roma (AsiaNews) - Per la festa della Madonna di Sheshan, il prossimo 24 maggio, i pellegrini cinesi non sono benvenuti, anzi è consigliato loro di starsene a casa. Ma sui giornali statali si moltiplicano gli inviti ai turisti per visitare vicino a Shanghai la fauna protetta, l'osservatorio astronomico e il golf club.
Fra due giorni i cattolici cinesi celebrano la festa di Maria aiuto dei cristiani, venerata nel santuario di Sheshan. La chiesa costruita nel XIX secolo e benedetta come santuario nazionale, si staglia in cima a una collina piena di vegetazione e di alberi rari, a circa 40 km a sudovest di Shanghai. Nelle vicinanze del santuario vi è pure un osservatorio astronomico sorto per opera dei gesuiti agli inizi del '900 e in seguito nazionalizzato.
Per decenni centinaia di migliaia di cattolici, anche nei periodi più bui della persecuzione, sono giunti da tutta la Cina per chiedere grazie e pregare Maria, Regina della Cina. La devozione a Maria è stata anche importante per mantenere uniti i cristiani, tentati dalla separazione reciproca.
Contro il Papa
Nel giugno 2007, Benedetto XVI, nella sua Lettera a i cattolici cinesi, ha istituito la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, facendola coincidere con la festa della Madonna di Sheshan. Per l'occasione, il papa ha anche composto una speciale preghiera e ha chiesto a tutti i cattolici del mondo di organizzare per quel giorno momenti di preghiera affinché si rafforzi l'unità fra cristiani sotterranei e ufficiali e la comunione col successore di Pietro, chiedendo anche al Signore la forza di perseverare nella testimonianza cristiana, pur fra le sofferenze della persecuzione.
Ma dal 2008, la prima volta della celebrazione della Giornata, è divenuto impossibile per i cristiani giungere a Sheshan il 24 maggio: si permette solo ai fedeli di Shanghai di raggiungere il santuario e si bloccano gli altri pellegrini ancora prima che giungano nella città. Poliziotti in borghese e in divisa, metal-detector, telecamere, divieto di sostare e di fare picnic, come se a Sheshan si aspettasse un attacco terroristico. I motivi ufficiali sono "la sicurezza": nel 2008 a causa delle Olimpiadi, è stato proibito a tutti i fedeli delle diocesi della Cina (esclusa Shanghai) di andare a Sheshan; nel 2010 la causa era l'Expo della grande città costiera; nel 2011, la tensione causata dalle ordinazioni illecite... Insomma, vi sono tante ragioni, che si assommano a quella fondamentale: eliminare un gesto semplice di obbedienza al papa e di unità per la Chiesa cinese.
Pellegrinaggi locali
Anche quest'anno il 24 maggio solo ai fedeli della diocesi di Shanghai sarà possibile arrivare al santuario. "Il clima politico è molto pesante - racconta p. Wang, un sacerdote della Cina centrale ad AsiaNews - e vi sono molte tensioni politiche". Per l'ottobre prossimo ci si attende il cambiamento al vertice del Partito e dello Stato, con il passaggio di consegne da Hu Jintao e Wen Jiabao ai leader della Quinta generazione. Ma vi sono segni di una lotta strisciante fra le diverse anime del Partito, specie fra quella liberale e la neo-maoista.
P. Wang conferma che anche quest'anno la sua diocesi e quelle vicine organizzano solo pellegrinaggi ai santuari locali. "Se qualcuno voleva andare a Sheshan, ci è andato prima dell'inizio del mese di maggio, o ci andrà dopo, ma certo non in questo mese e assolutamente non il 24 maggio".
"In più - egli fa notare - molte persone, soprattutto giovani, a causa della crisi economica, non possono affrontare una grossa spesa come quella del pellegrinaggio".
Per la diocesi di Shanghai, invece, sarà possibile proprio il 24 maggio effettuare il pellegrinaggio dalla chiesetta a metà collina, fino alla basilica in cima. Lì, mons. Ma Daqin, vicario generale, celebrerà la messa solenne. Il vescovo della diocesi, mons. Aloysius Jin Luxian, 93 anni, pur alla sua veneranda età, ha già celebrato la messa al santuario il 1° maggio, aprendo le celebrazioni del mese mariano, e il 14. "Per i fedeli di Shanghai - spiega un sacerdote - tutti i weekend di maggio sono buoni per venire al santuario. Il 24 è un giorno feriale ed è impossibile lasciare il lavoro. Tutti gli altri cattolici in Cina sono sconsigliati con forza a venire in maggio a Sheshan, anche se poi, individualmente, qualcuno riesce a intrufolarsi".
Il China Daily e il turismo a Sheshan
La "sicurezza" e le "tensioni politiche" sembrano però non preoccupare il China Daily, il quotidiano in inglese del Partito, che proprio in questi giorni sta pubblicando una serie di articoli dedicati al turismo a Sheshan. In essi si spinge il lettore a fare visita alla collina, dove si trovano specie animali protette, come il pangolino e il cane procione, e molti uccelli rari.
Un altro articolo è dedicato all'osservatorio astronomico, che entro la fine di quest'anno avrà ha un radio telescopio di 65metri di apertura, capace di captare "voci e messaggi dalla Via Lattea". Infine, vi sono articoli elogiativi della cucina locale e dei paradisiaci campi da golf. Non una parola, invece, alla Madonna e ai pellegrini.
Durante il periodo del maoismo, era proibito recitare la preghiera del "Salve Regina": i comunisti non accettavano la definizione della terra come "valle di lacrime". Una cattolica cinese mi ha raccontato che una Guardia Rossa l'aveva minacciata: "La Cina sotto il presidente Mao è un paradiso: come puoi chiamarla una 'valle di lacrime'?". I tempi sono passati; la Cina è divenuta un 'paradiso dei ricchi', ma è sempre proibito piangere "nella valle di lacrime", soprattutto se vicino alla Madonna vi è il Golf Course di Sheshan.
24/05/2016 12:20
10/05/2021 15:01
08/02/2018 10:13