03/12/2024, 14.51
SRI LANKA-REGNO UNITO
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A Londra i migranti Tamil segregati per tre anni a Diego Garcia

Salvati in mare nell'ottobre 2021 alcune decine di esuli dello Sri Lanka tra cui anche bambini avevano presentato domanda d'asilo nell'isola dell'arcipelago delle Chagos che è tuttora un territorio d'oltremare britannico disabitato (ma con una grande base militare). La Gran Bretagna aveva sempre rifiutato di accoglierli, nonostante le denunce sulle loro condizioni. E tuttora parla di "soluzione umanitaria provvisoria". 

Londra (AsiaNews/Agenzie) - Un gruppo di 60 migranti tamil dello Sri Lanka che da più di tre anni si trovava in condizioni precarie sulla remota isola di Diego Garcia - territorio britannico nell'Oceano Indiano - sono stati trasferiti nel Regno Unito. Potranno rimanere nel Paese per sei mesi, con il sostegno finanziario del ministero degli Esteri, che ha però specificato che si tratta di una soluzione umanitaria “al di fuori delle regole sull'immigrazione” e di carattere temporaneo, per consentire loro di considerare le “opzioni a lungo termine”.

Il trasferimento a Londra segna una svolta in una vicenda che le organizzazioni per i diritti umani denunciavano da tempo. Il gruppo dei Tamil era stato soccorso in mare il 3 ottobre 2021 mentre erano alla deriva dopo essere scappati dai campi profughi di Madurai e Thiruchirapally in India, dove da decenni ormai vivono quanti fuggirono dallo Sri Lanka a causa della guerra civile senza però poter ottenere la cittadinanza indiana. A Diego Garcia - la più meridionale delle isole dell’arcipelago delle Chagos, circa 500 chilometri a sud delle Maldive, che è tuttora un territorio britannico d’oltremare dove vivono solo i militari di una base anglo-americana - hanno presentato domanda di asilo, aprendo una complicata partita giuridico-diplomatica.

Tessa Gregory, avvocato dello studio legale britannico Leigh Day, che rappresenta alcuni dei migranti, ha affermato che il trasferimento in Gran Bretagna è la “sola soluzione sensata per porre fine alla crisi umanitaria” sull'isola. “Questo gruppo vulnerabile, che comprende 16 bambini, ha trascorso 38 mesi di detenzione nelle condizioni più squallide sul territorio della Corona... Speriamo che i nostri clienti possano ora cercare un rifugio sicuro e iniziare a ricostruire le loro vite”, ha dichiarato.

All'inizio del 2024 la Bbc aveva avuto per la prima volta accesso a Diego Garcia e al campo migranti, dove i Tamil erano alloggiati in gruppi dentro tende militari, alcune delle quali presentavano evidenti falle e nidi di topi. Durante la permanenza sull'isola, si sono verificati diversi scioperi della fame e numerosi episodi di autolesionismo e tentativi di suicidio, dopo i quali alcuni migranti erano stati trasferiti in Ruanda per ricevere cure mediche: anche loro ora sono stati condotti nel Regno Unito. Ci sono state accuse di aggressioni e molestie sessuali all'interno del campo di Diego Garcia: i migranti hanno dichiarato alla Bbc che era come vivere in un “inferno”. Sull’isola ora restano solo due uomini Tamil con condanne penali e un altro indagato.

L'arrivo del gruppo dei migranti nel Regno Unito avviene in un momento di incertezza sul futuro di Diego Garcia: a ottobre il Regno Unito ha annunciato di voler cedere il controllo dell’intero arcipelago delle isole Chagos alle Mauritius. Ma il nuovo primo ministro mauriziano ha dichiarato di avere riserve sull'accordo, che è stato concluso dal suo predecessore e deve ancora essere firmato, e ha chiesto una revisione indipendente.

Il governo di Londra sostiene che le isole Chagos, note come Territorio Britannico dell'Oceano Indiano (Biot), sono “costituzionalmente distinte” dal Regno Unito, e questo status insolito ha portato alla lunga disputa legale. La maggior parte dei Tamil è in attesa di decisioni finali sulle richieste di protezione internazionale, già ottenuta da otto di loro che non possono dunque essere rimpatriati nello Sri Lanka. I governi britannici che si sono succeduti affermato che portare i Tamil nel Regno Unito avrebbe rischiato di creare una “via d'immigrazione secondaria”. Ma l’attuale esecutivo di Londra ha dichiarato che sono stati presi accordi per garantire che ciò non accada, citando un accordo per inviare i futuri arrivi a Sant'Elena - un altro territorio britannico che si trova in mezzo all’Oceano Atlantico, a migliaia di chilometri di distanza.

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