Prevost all'udienza generale ha rinnovato l'invito a pregare il Santo Rosario "per la pace nel mondo". Ieri sera alla stampa: "Ridurre l'odio, tornare alla capacità di dialogare". Il viaggio in Turchia è "per guardare avanti"; in Libano per "annunciare messaggio di pace in Medio Oriente". La catechesi sulla Resurrezione: "Nessuna notte è eterna".
Ad AsiaNews Marwan Sehnaoui, presidente dell’Ordine di Malta in Libano, definisce “significativa” la scelta di un Paese che vuole tornare a essere modello di pluralismo. Nel programma vi sarà anche un incontro sul dialogo islamo-cristiano. Da Aoun (cristiano) allo sciita Berry, la gioia di istituzioni e autorità per l’annuncio, che porta a compimento il “voto” del predecessore Francesco.
Più di cinquanta persone presentano sintomi compatibili con la malattia, che si trasmette dal bestiame all’uomo. Per la prima volta casi anche nella regione di di Rangpur. Il governo ha avviato vaccinazioni di massa e campagne di sensibilizzazione, ma gli esperti avvertono: le strutture di sorveglianza restano fragili e il rischio di nuovi contagi è elevato.
Per la prima volta da diversi anni in Kazakistan la crescita della popolazione rallenta, e in oltre la metà delle regioni del Paese, soprattutto quelle settentrionali, i numeri indicano piuttosto un calo demografico. E anche in uno dei Paesi con la più bassa densità abitativa al mondo il 63,4% delle persone vivono nelle grandi città.
Confermata ufficialmente l'annunciata visita apostolica che si terrà dal 27 novembre al 2 dicembre. Insieme al patriarca Bartolomeo ricorderà i 1700 anni dal Concilio di Nicea, che formulò la professione di fede che tuttora unisce i cristiani. In Libano un viaggio che già Francesco avrebbe voluto compiere e che assumerà un significato particolare di fronte alle guerre di oggi. L'intervista del card. Parolin a due anni dal 7 ottobre.
Nel nord della Siria la prima consultazione dopo la caduta di Assad è stata seguita da nuovi episodi di violenza. Le autorità curde denunciano un assedio imposto dalle truppe governative, mentre da Damasco si parla di “attacchi ai posti di blocco”. Testimone da Aleppo ad AsiaNews: "È stata una notte tremenda. Ora le persone stanno rintanate in casa". Gli accordi per il controllo del Rojava restano in stallo, nessun voto nelle aree curde e nella provincia di Suwayda.