L'appello in occasione dell'anniversario di un conflitto che ha una data di inizio, ma manca ancora quella della fine. La Chiesa maronita pronta a formare un comitato di saggi chiamati per superare “conflitti e amnesie”. Un monito presente anche nell’esortazioni apostolica sul Libano di Giovanni Paolo II, che aspetta ancora di essere attuata. Il Paese dei cedri troppo a lungo “satellite” della Siria e dell’Iran.
Un uomo non identificato avrebbe lasciato delle esche, presumibilmente destinate ai cani randagi, nel suo risciò. Due bambini sono ancora in condizioni critiche. L’episodio riaccende l’attenzione sulla vulnerabilità delle minoranze religiose in Punjab, già colpite da violenze e accuse di blasfemia. La società civile chiede giustizia e responsabilità anche per le autorità sanitarie.
L’astio di Aliev nei confronti degli europei è motivato dal fatto che secondo lui il "tentativo di ingerenza" negli affari della Georgia si trasmette anche all’Azerbaigian, attraverso "le ong per i diritti umani e i flussi di capitali ad esse collegate". Per questo loda Tbilisi che ha introdotto la legge sulle “influenze straniere”.
La comunità siriana in Giordania (1,3 milioni) resta intrappolata tra povertà e tagli agli aiuti internazionali, aumentati dopo la caduta del regime. Secondo l'Unhcr in pochi hanno fatto ritorno. "La mia casa è distrutta, non c'è lavoro, come posso tornare?", dice un siriano ad AsiaNews. A Mafraq, vicino al campo Za’atari, le comunità sopravvivono nella precarietà. I rapporti tra Amman e Damasco riaccendono speranze, ma il futuro resta incerto.
La testimonianza di due missionari dehoniani indonesiani che svolgono il loro ministero tra comunità cattoliche della diocesi di Timika lontane ore di barca e di cammino dalla sede della parrocchia. "Celebrando l'Eucaristia delle Palme in mezzo a una situazione di fame estrema mi chiedevo: che cosa farebbe qui Gesù?". La generosità di chi non ha nulla, segno tangibile dell'amore di Cristo.
Secondo l’edizione 2025 del Global Happiness Index, i livelli di felicità e soddisfazione variano fortemente tra i Paesi asiatici: in India l’88% si dichiara felice, in Giappone solo il 60%. Anche nel sud-est asiatico i tassi di felicità e di positività verso il futuro sono maggiori rispetto alle economie avanzate dell'Asia orientale. Le difficoltà economiche restano la prima causa di disagio in maniera trasversale.