Attesa la ratifica ufficiale dopo la riunione del governo israeliano. In una nota il primate latino di Gerusalemme parla di “una prima fase” che rappresenta però una “buona notizia”. P. Romanelli invoca una “pace giusta e permanente”. Raggiunto il consenso sulla liberazione dei prigionieri e il ritiro delle truppe, restano ancora nodi irrisolti da definire nelle fasi successive.
Ad AsiaNews Marwan Sehnaoui, presidente dell’Ordine di Malta in Libano, definisce “significativa” la scelta di un Paese che vuole tornare a essere modello di pluralismo. Nel programma vi sarà anche un incontro sul dialogo islamo-cristiano. Da Aoun (cristiano) allo sciita Berry, la gioia di istituzioni e autorità per l’annuncio, che porta a compimento il “voto” del predecessore Francesco.
Nel nord della Siria la prima consultazione dopo la caduta di Assad è stata seguita da nuovi episodi di violenza. Le autorità curde denunciano un assedio imposto dalle truppe governative, mentre da Damasco si parla di “attacchi ai posti di blocco”. Testimone da Aleppo ad AsiaNews: "È stata una notte tremenda. Ora le persone stanno rintanate in casa". Gli accordi per il controllo del Rojava restano in stallo, nessun voto nelle aree curde e nella provincia di Suwayda.
Ad AsiaNews il vicario di Israele auspica “seri” colloqui di pace per “interrompere la strage” nella Striscia. Il 7 ottobre, anniversario dell’attacco di Hamas, pregare Nostra Signora del Rosario nella sua festa perché “ci sostenga nel cammino”. Restano “questioni irrisolte” e serve “la volontà di israeliani e palestinesi di andare avanti”. Il ruolo della Chiesa per la “mediazione e inclusione”.
Un tribunale ha confermato in appello decine di anni di prigione a carico di cinque imputati. La loro “colpa” è aver partecipato a funzioni nelle chiese domestiche, seguito corsi sulla fede online e di formazione all’estero (Turchia). Il 7 ottobre un altro processo per vilipendio. Ad agosto la tv di Stato ha trasmesso un documentario di propaganda con confessioni forzate di convertiti.
L’omicidio è avvenuto ieri nel villaggio di Anaz, periferia occidentale di Homs. Gli assalitori, in moto, hanno esploso almeno 30 proiettili per poi far perdere le loro tracce. Ignota la matrice del gesto. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani una delle vittime era stata citata in giudizio, ma scagionata per mancanza di prove, da persone del villaggio di Al-Hosn dove si sono rifugiati gli autori dell’omicidio.