Domani ricorre il primo anniversario dell’uccisione in un raid israeliano del leader storico del “Partito di Dio” e del suo delfino Hachem Safieddine. Sfidando il premier e le direttive del governo, il movimento ha proiettato i loro volti sulla roccia di Raouché davanti a migliaia di sostenitori. I rischi di una crisi di governo e di un ritorno all’impunità.
Intervenendo all’Assemblea generale il presidente ha difeso il valore della “convivenza” di fronte alle crisi “maligne” che lo colpiscono. L’appello per la “cessazione immediata” delle aggressioni di Israele e la tutela dei confini e integrità territoriale. Il tema del disarmo di Hezbollah e il pericolo di una “nuova guerra civile”.
A 5 km dal confine con Israele, l’istituto fondato sotto l’Impero ottomano nel 1881 per ragazze cristiane lotta per la sopravvivenza. P. Youssef Nasr: le scuole cattoliche accolgono circa 190mila studenti, il 20% del totale e il 30% del privato. I non cristiani sono il 30%, anche se in alcune aree il dato supera il 60%. La sfida economica per la sopravvivenza e le tensioni etniche post-guerra.
Secondo Unhcr in poco meno di nove mesi oltre 200mila hanno scelto di tornare in Siria, alcuni per la prima volta dal 2011. Per le autorità di Beirut le partenze “alleggeriscono” il Paese dei cedri da un “peso demografico sostanziale”. Ma si assiste anche a un controesodo: dagli alawiti in fuga dalla costa, ai cristiani che vogliono andarsene dopo l’attentato alla chiesa di Damasco.
Il Consiglio di sicurezza Onu ha prolungato per un “ultimo” anno il mandato fino al 31 dicembre 2026, con Washington ostile ad ulteriori estensioni. Presenti dal 1978 nel Paese dei cedri, i Caschi Blu Onu sono oggi una forza composta da 10.800 peacekeeper. Il ringraziamento del presidente Jospeh Aoun e le pressioni di Israele.
Il patriarca maronita ha detto che il pontefice è atteso “entro dicembre”. Una visita che potrebbe rientrare nel viaggio a Nicea, nel solco di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Dalla Santa Sede non vi sono informazioni ufficiali. Prevale un approccio improntato alla prudenza per le tensioni nel sud - un morto oggi - e la controversia sulla resa delle armi di Hezbollah.