Le notizie di oggi: in Giappone minimo storico di nuove nascite e matrimoni. I talebani afghani giustiziano in pubblico un uomo condannato per omicidio. Seoul impone un termine ultimo alla protesta dei (giovani) camici bianchi. Cresce in India l’odio anti-musulmano, legato anche all’attacco del 7 ottobre e la successiva guerra a Gaza.
L’attenzione della comunità internazionale su Rafah, dove Israele è pronta all’offensiva di terra. Egitto. Studioso giordano Amer Al Sabaileh: dalla causa palestinese si è passati al jihad globale. L’inconsistenza di Hamas a livello politico e i movimenti sciiti diretti dall’Iran. Oltre gli “Accordi di Abramo”, i sauditi come mediatori.
Spesso le vittime non denunciano per il timore di ulteriori vessazioni. Nel 2023 almeno 166 arresti, ma solo una minima parte sono stati resi pubblici. Pressioni e repressioni continuano anche dopo il rilascio. In Turchia un cristiano iraniano fuggito nel 2013 rischia l’espulsione e, in caso di rimpatrio, il carcere.
In queste ore i miliziani filo-iraniani hanno colpito una imbarcazione britannica mentre navigava nel Golfo di Aden. Un pesante ostacolo nelle rotte fra Oriente e Occidente. Da qui l’accelerazione al progetto “alternativo” alla via della Seta cinese, caldeggiato da India e Stati Uniti. Le proteste del mondo musulmano.
Dopo due anni di esilio volontario ieri l’ex premier ha presenziato alle celebrazioni per il 19no anniversario dall’assassinio del padre Rafic. Analisti e osservatori puntano sulla ricandidatura alle elezioni del 2026, ma lo scenario regionale presenta nuove tensioni e sfide. Un riavvicinamento con i sauditi e i rapporti con il blocco cristiano i fattori decisivi.
Le notizie di oggi: un milione di palestinesi a rischio a Rafah in vista dell’assalto di terra dell’esercito israeliano contro Hamas. Un numero crescente di giapponesi espatriati in Cina e Stati Uniti fa ritorno per crescente razzismo e motivi economici. Modi “arruola” giovani musulmani nelle università per conquistare il voto della minoranza. Le autorità carcerarie vietano visite e telefonate in carcere alla Nobel Narges Mohammadi.