Il 37enne Mehran Shamloui cercava di raggiungere l’Europa, ma è stato fermato dalle autorità turche che lo hanno rispedito nel Paese di origine. Nei mesi scorsi era stato condannato a 10 anni di carcere per attività legate al culto. Intanto Teheran prosegue nella politica di espulsione di centinaia di migliaia di migranti afghani.
Ad AsiaNews il parroco racconta la drammatica realtà di una popolazione “ogni giorno” più disperata. Il conflitto che continua all’ombra della guerra fra Israele e Iran, lo spiraglio di nuove trattative per un cessate il fuoco. La prossima settimana Netanyahu alla Casa Bianca. Palestinesi di Gaza mostrano foto di bambini israeliani uccisi da Hamas il 7 ottobre.
Nei giorni scorsi eseguita la sentenza di tre uomini accusati di “spionaggio” per Israele. Decine i migranti afghani fermati nell’operazione “Plan Hijrat”. Secondo l’Onu, Teheran deporta fino a 30mila afghani al giorno. Arresti e interrogatori anche fra i Baha’i e gli ebrei iraniani. Una apparente prova di forza per mascherare le debolezze sul piano militare.
Nella riflessione finale del suo “diario di guerra” l'arcivescovo Mathieu commenta il cessate il fuoco in vigore da ieri tra Israele e l'Iran, dopo l’intervento Usa. La 'Guerra dei 12 giorni' ha cambiato “la percezione del mondo”. La gratitudine per “la vicinanza” espressa “in molti modi”. "Siamo ancora al diritto di autodifesa. Ma se immaginiamo di concentrare la cura dei nostri fiori e delle nostre piante sul diserbo, rischiamo di avere un terreno sterile". La sfida di trasmettere "amore e non odio".
In una situazione che nonostante il cessate il fuoco tra Israele e l'Iran resta “preoccupante”, mons. Martinelli ricorda che “non si deve mai abbandonare la possibilità del dialogo”. Il documento sulla Fratellanza “risposta di pace alla violenza”. Le iniziative di preghiera e di amicizia alla Abrahamic Family House sulle orme di san Francesco. Servono luoghi per fare “esperienza di speranza, di pace e di riconciliazione”.
Trump annuncia la tregua, ma Israele accusa Teheran - che nega - di averla violata e promette nuovi attacchi. Mons. Nahra racconta una nazione ancora “paralizzata” per un conflitto “permanente” e che si scopre vulnerabile ai missili. La vicinanza ai cristiani in Siria, vittime della violenza confessionale. Servono persone “radicate nella speranza”. L’attesa per il ritorno dei pellegrini.