Di questi solo 11 sono stati rilasciati dietro cauzione. Gli altri restano in prigione e si sommano agli oltre 60 già in cella prima del conflitto per motivi di fede. Secondo il ministero dell’Intelligence sono “mercenari del Mossad” addestrati all’estero da chiese negli Stati Uniti e in Israele. Article18: la loro “colpa” aver partecipato “a un raduno” di fedeli “in un Paese vicino”.
Per lo studioso giordano l’obiettivo ultimo del governo Netanyahu “va oltre” la sconfitta di Hamas e ridisegnare i confini. La Cisgiordania diventa una “opportunità da sfruttare” in una prospettiva di annessione. La debolezza dell’Autorità palestinese e della comunità internazionale, il nuovo paradigma degli Accordi di Abramo. Fra le nazioni della regione “più tattiche che alleanze”.
Nella recente visita a Istanbul il premier armeno Pašinyan avrebbe di fatto concesso il via libera alla "via turanica" che era uno dei principali obiettivi dell'Azerbaigian nella guerra. Un incontro diretto con Aliev per finalizzare l'accordo di pace tra Erevan e Baku dovrebbe tenersi a Baku a metà luglio. Una svolta che vedrebbe Erdogan come il vero vincitore nella regione, a fronte dell'indebolimento di Mosca e Teheran nei conflitti globali.
Il 37enne Mehran Shamloui cercava di raggiungere l’Europa, ma è stato fermato dalle autorità turche che lo hanno rispedito nel Paese di origine. Nei mesi scorsi era stato condannato a 10 anni di carcere per attività legate al culto. Intanto Teheran prosegue nella politica di espulsione di centinaia di migliaia di migranti afghani.
Ad AsiaNews il parroco racconta la drammatica realtà di una popolazione “ogni giorno” più disperata. Il conflitto che continua all’ombra della guerra fra Israele e Iran, lo spiraglio di nuove trattative per un cessate il fuoco. La prossima settimana Netanyahu alla Casa Bianca. Palestinesi di Gaza mostrano foto di bambini israeliani uccisi da Hamas il 7 ottobre.
Nei giorni scorsi eseguita la sentenza di tre uomini accusati di “spionaggio” per Israele. Decine i migranti afghani fermati nell’operazione “Plan Hijrat”. Secondo l’Onu, Teheran deporta fino a 30mila afghani al giorno. Arresti e interrogatori anche fra i Baha’i e gli ebrei iraniani. Una apparente prova di forza per mascherare le debolezze sul piano militare.