Dopo due attacchi che hanno causato cinque morti e cinque feriti, l’ambasciata di Pechino a Dushanbe ha ordinato l’evacuazione dalle zone di frontiera. Il governo del Tagikistan e i talebani hanno affermato che collaboreranno mentre crescono i timori che dietro gli attacchi (non ancora rivendicati) ci siano i combattenti del Partito islamico del Turkestan (TIP). L’instabilità minaccia la cooperazione regionale e i progetti cinesi della Belt and Road Initiative.
L’aggiornamento invernale dell’HFCC, l’organismo internazionale che coordina le frequenze radio in onde corte, mostra un ampliamento significativo delle trasmissioni dichiarate da China National Radio, soprattutto in tibetano e uiguro. Un aumento che arriva mentre gli Stati Uniti riducono drasticamente i fondi per la U.S. Agency for Global Media e Radio Free Asia, storica voce indipendente che ha documentato la repressione in Tibet e nello Xinjiang.
Baku uno dei primi candidati a formare un anello decisivo di questa nuova catena. L’interesse Usa verso la regione post-sovietica aumentato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Washington vuole saldare l’asse da Israele fino all’India in chiave anti-cinese. Un’alleanza economica, politica e perfino militare contrappeso strategico all’asse anti-occidentale di Mosca e Pechino.
L'India vorrebbe chiedere alla Cina di aprire un corridoio di volo sopra lo Xinjiang, nonostante l’area sia altamente militarizzata. Le tensioni con il Pakistan hanno portato Islamabad a chiudere lo spazio aereo ai velivoli indiani, causando ad Air India perdite stimate in oltre 450 milioni di dollari l’anno. Nel frattempo le chiusure dei valichi terrestri tra Pakistan e Afghanistan stanno paralizzando il commercio regionale, per cui Ariana Afghan Airlines ha deciso di abbassare le tariffe verso i mercati indiani.
La blogger che raccontò la pandemia di Wuhan - condannata due mesi fa ad altri quattro anni di carcere - è stata portata in un nuovo centro di detenzione per sessioni di "istruzione". Nel frattempo anche per l'ex abate del Tempio Shaoling, caduto in disgrazia a luglio per la troppa "indipendenza", ora si sono aperte le porte del carcere con l'accusa di corruzione.
Un incontro a Pechino tra alti funzionari dei due ministeri degli Esteri non è bastato ad archiviare il duro scontro. L'ondata di cancellazioni di prenotazioni turistiche avvenuta nel week-end ricalca i volumi dell'inizio del Covid. Pechino fa pressioni anche sugli studenti cinesi che di fronte alle difficoltà coi visti negli Usa stavano sempre più scegliendo le università giapponesi.