Si avvia alla conclusione la campagna militare 2025 prima del gelo invernale, la più violenta e sistematica. Per gli esperti “il contesto strategico della guerra sta cambiando”, mentre l’economia scivola verso la stagnazione. La tentazione di Trump di concludere con Putin un “affare reciproco”. Né la Russia, né l’Ucraina sono veramente in grado di modificare il corso e il carattere della guerra.
Questa mattina al Palazzo Apostolico Leone XIV ha ricevuto un gruppo di cattolici a Roma per il pellegrinaggio giubilare. L’invito ad “accendere il fuoco dell’amore” capace di riscaldare i cuori “più induriti” in un mondo insanguinato dalle guerre. Con carità e speranza dalle “rovine” si può costruire “un mondo nuovo”. L’icona della Salus Populi Romani “il segno dell’Anno Santo”.
Alla Live Arena di Mosca si è tenuta la nuova edizione della "Intervidenie", la manifestazione canora che già negli anni dell'Urss riuniva i Paesi del blocco orientale. Rispolverata dopo l'esclusione dei cantanti russi dalla manifestazione occidentale a causa dell'invasione dell'Ucraina, ha riunito artisti di 22 nazioni "amiche" decretando alla fne la vittoria di Dyk Fuk, un rapper di Hanoi.
L'amministratore delegato di Gazprom parla di “accordo giuridicamente vincolante” con la China National Petroleum Corporation (Cnpc). L'impianto - su cui la Russia spinge da tempo -potrebbe fornire fino a 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno a Pechino per un periodo di 30 anni. E risulterebbe vitale per compensare le perdite degli acquisti dall’Europa. Silenzio dai media cinesi sui dettagli che finora aveva bloccato l'intesa.
Il valore “strategico” del luogo scelto per l’incontro “inconcludente” fra i presidenti russo e americano. Un territorio lontano dall’Ucraina e dalla “debole” Europa, che conferma la prevalenza dell’elemento “economico”. Nessuna svolta sulla guerra lanciata da Mosca a Kiev. È stata la prima visita del leader del Cremlino in territorio americano dal 2007.
L’Alleanza atlantica “nemico numero uno” per Mosca, ma l’Occidente teme il conflitto per una deriva nucleare. I servizi di intelligence ed esperti militari e politici europei ritengono inevitabile lo scontro, partendo dai Paesi baltici. La politica delle sanzioni ha condotto la Russia a concentrare la propria economia sull’industria bellica. Obiettivo: la conquista dell’Europa.