30/01/2007, 00.00
VIETNAM-VATICANO
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“Un sogno”, per i cattolici, i rapporti diplomatici tra Hanoi e Santa Sede

Per i fedeli ciò migliorerebbe la loro situazione e la loro possibilità di intervento sui mali che colpiscono la società. Secondo la stampa, il primo ministro Nguyen Tan Dung avrebbe affermato la sua volontà di una piena normalizzazione.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Ha suscitato commenti positivi tra i cattolici vietnamiti la notizia della visita compiuta in Vaticano dal primo ministro Nguyen Tan Dung, lo scorso 25 gennaio. Lo stesso premier, secondo la stampa vietnamita, ha sostenuto di voler stabilire pieni rapporti diplomatici col Vaticano.

Parlando di tali possibili rapporti, padre Peter, della parrocchia di Vuon Xoai  ha sostenuto con AsiaNews che “i cattolici vietnamiti hanno grande speranza che vengano stabiliti. Questo sarebbe un vantaggio per i cattolici. Sebbene ancora non ci siano relazioni diplomatiche, ogni anno la Chiesa locale e il Vaticano esaminano  molto bene il tema delle designazione o della nomina dei vescovi per la Chiesa vietnamita”.

Un funzionario governativo, Tran,  sottolinea che “il Vietnam ha rapporti diplomatici con più di 160 Paesi di tutto il mondo, così ora vuole e deve averli con il Vaticano. Specialmente per i cattolici vietnamiti è un sogno avere in Vietnam un diplomatico vaticano per la promozione della nostra cultura e della solidarietà fra le persone”.

La signora Hue, operatrice sociale, componente del comitato di azione pastorale e sociale della parrocchia Binh An Thuong di Ho Chi Minh City, racconta ad AsiaNews: “abbiamo intrapreso l’attività sociale per aiutare i bambini poveri e sfortunati. Di fatto, i giovani cattolici non sono molto colpiti dai mali sociali, in quanto abbiamo positive attività per i giovani, come le corali, l’Associazione giovani, i Bambini di Maria, i Bambini di Gesù, i gruppi di studio della Parola, quelli di avoro sociale, e altri. Con le nostre attività, abbiamo dato un aiuto alle tradizioni culturali e morali per i nostri giovani, per lo sviluppo dei valori morali del Paese e per prevenire i mali sociali tra i giovani. Nella nostra città, la reale situazione è di 40 casi di persone colpite da Hiv/Aids, migliaia e migliaia di aborti di giovani, più di 22mali casi di drogati. Così, noi cattolici vietnamiti abbiamo bisogno di un punto d’appoggio spirituale per la nostra vita nel socialismo”.

Tuan, un giovane della parrocchia di Duc Tin sostiene che la visita del primo ministro al Papa è “un bene ed una fortunata opportunità per le religioni in Vietnam. Sulla base dei risultati dell’incontro, il Vietnam si aprirà sempre di più alla libertà di religione”. Tuan sottolinea che la prima visita di un capo del governo di Hanoi ad un papa è stata definita dal quotidiano Tuoi Tre “l’incontro, nella storia del Vietnam”. “Ora ci aspettiamo davvero molto per il presente della Chiesa nel nostro Paese”.

Nell’articolo di Tuoi Tre si legge che “durante il colloquio, il primo ministro Nguyen Tan Dung ha sostenuto che il governo del Vietnam riflette sempre ai rapporti diplomatici con la Chiesa cattolica. Le due parti hanno incontri annuali per scambiarsi opinioni sulle questioni rilevanti per la vita della Chiesa in Vietnam. Il Vietnam ritiene importante le relazioni”. “Il Santo Padre Benedetto XVI e il primo ministro Nguyen Tan Dung hanno anche discusso delle maggiori questioni politiche e della reale situazione della libertà di religione in Vietnam, sempre migliore. Il Primo ministro ha anche sostenuto di voler stabilire pieni rapporti diplomatici tra Vietnam e Vaticano”,

 Foto: credit CPP 

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