“Operatori di armonia” e pena di morte per riportare la calma ad Urumqi
Urumqi (AsiaNews/Agenzie) – Settemila impiegati del governo andranno di casa in casa a tranqulizzare la popolazione di Urumqi dopo gli ultimi scontri fra cinesi han e uiguri che la scorsa settimana hanno fatto cinque morti e decine di feriti. Il segretario del Partito comunista dello Xinjiang, Wang Lequan ha affermato che questi “operatori di armonia” spiegheranno cosa sta facendo il governo per riportare la pace nella regione e “risolveranno le dispute”.
Le tensioni della scorsa settimana sono state provocate da una serie di attacchi ad opera di sconosciuti che hanno ferito 531 persone con siringhe ipodermiche. Polizia, pubblico ministero e tribunale hanno dichiarato in un comunicato che gli autori degli attacchi con le siringhe sanno giudicati secondo la legge. Chi avrà iniettato veleni, sostanze dannose o droghe verrà condannato a tre anni di prigione, all’ergastolo o perfino alla pena di morte.
Urumqi, la capitale dello Xinjiang, rimane calma grazie ad un enorme spiegamento di forze di polizia, in città fin dai primi di luglio, quando sono cominciate le manifestazioni pacifiche uiguri, trasformatesi in scontri etnici fra cinesi han e uiguri musulmani.
Nei giorni scorsi i cinesi hanno dimostrato in piazza la loro insoddisfazione, accusando partito e governo di non riuscire a mantenere l’ordine nell’area e chiedendo le dimissioni di Li Zhi, capo del partito a Urumqi e di Liu Yaohua, capo della sicurezza. Entrambi sono stati costretti alle dimissioni.
Alcune fonti di informazioni hanno detto che pure il capo del partito dello Xinjiang, Wang Lequan sarebbe stato dimesso, ma non vi è alcuna conferma. Anzi, il lancio della campagna con gli “operatori di armonia”, a cui la Xinhua dà grande spazio, mostra che egli è ancora in carica.
Wang, 64 anni, è membro del Politburo e segretario del Partito nello Xinjiang fin dal 1994. Avendo lavorato dagli anni ’80 nella Lega dei giovani comunisti, è considerato un alleato del presidente Hu Jintao.
La campagna lanciata da lui con gli “operatori di armonia” ricalca lo slogan di Hu Jintao, secondo cui in Cina occorre costruire una “società armoniosa”.
La situazione delle minoranze – soprattutto uiguri e tibetani – è comunque disarmonica. Gli uiguri chiedono più autonomia nel loro territorio colonizzato ormai da una maggioranza di cinesi han che si sono insediati nella burocrazia, nel governo e nell’economia, emarginando la popolazione locale.
Gli attacchi con le siringhe sono avvenuti dal 17 agosto ad oggi, colpendo in maggioranza han, ma anche uigrui. I medici hanno escluso che le siringhe contenessero sostanze radioattive, antrace o veleni chimici.