“L’ex presidente Bakiyev sarà processato”. Ma lui fugge in Kazakistan
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Roza Otunbayeva, leader del governo provvisorio, ha rifiutato ieri qualsiasi concessione al presidente Kurmanbek Bakiyev e ha detto che “ha ecceduto i limiti della sua immunità facendo scorrere il sangue” durante le proteste della scorsa settimana e gli scontri con la polizia che hanno causato 84 morti.
La posizione di Bakiyev, che ostenta sicurezza, si è aggravata dopo che Stati Uniti e Russia hanno manifestato sostegno al governo interinale, che controlla il nord del Paese e che ha subito chiarito che intende mantenere la precedente politica internazionale. Questo significa, fra l’altro, il mantenimento della base aerea Usa a Manas, unica che gli Stati Uniti hanno nell’Asia Centrale, fondamentale per l’intervento militare in Afganistan, ma anche in posizione strategica verso Russia, Kazakistan e Cina.
La Otunbayeva ha manifestato la dura posizione dopo l’incontro con l’inviato speciale Usa Robert Blake, che si è detto “ottimista” sulle iniziative del neogoverno e ha annunciato maggiori aiuti economici Usa. Nei giorni scorsi Alexei Kudrin, ministro russo alle Finanze, ha annunciato aiuti umanitari con finanziamenti a basso interesse per decine di milioni di euro.
Bakiyev, dopo avere per più giorni detto di non volersi dimettere, ieri aveva offerto le dimissioni in cambio dell’immunità per lui, la famiglia e altri sostenitori per andare all’estero.
Oggi Bakiyev è stato contestato anche nella sua roccaforte di Osh, seconda maggior città del Paese, quando una folla inferocita gli ha impedito di tenere un comizio nella piazza davanti al Teatro drammatico nazionale della città. Il presidente deposto si è presentato circondato da guardie armate e centinaia di sostenitori, ma il gruppo antagonista ha iniziato a lanciare sassi, mentre la polizia non è intervenuta. Le sue guardie del corpo hanno sparato in aria, scatenando il panico, anche per il ricordo dei morti della scorsa settimana. Bakiyev si è poi subito allontanato dalla zona, forse per rifugiarsi nel villaggio nativo di Tevit nello Jalalabad, 120 chilometri da Osh.
Edil Baisalov, capo del governo provvisorio, ha commentato che Bakiyev “ora è presidente solo del suo villaggio nativo, e per essere più precisi solo dei 3 isolati dove vivono i suoi parenti”.
I suoi sostenitori sono ancora numerosi nel meridione e lo incitano a non cedere. Ma notizie dell'ultima ora dicono che Bakiyev ha deciso di fuggire e di rifugiarsi nel vicino Kazakistan. Intanto il governo provvisorio è chiamato a dimostrare di saper mantenere la calma e ad affrontare la grave povertà diffusa nel Paese, che ha portato alla sollevazione della piazza, anche per le accuse di corruzione verso parenti e stretti collaboratori del presidente.