Sri Lanka: il ricordo per le vite lacerate dalla guerra
Il 18 maggio 2009 è chiamato dal governo dello Sri Lanka il "Giorno della vittoria" dopo tre decenni di guerra. Ma lo stesso giorno è segnato come "Giornata della memoria delle vittime di guerra" dai popoli del nord e dell'est.
Colombo (Asia News) - Il 18 maggio 2009 è chiamato dal governo dello Sri Lanka il "Giorno della vittoria" dopo tre decenni di guerra. Ma lo stesso giorno è segnato come "Giornata della memoria delle vittime di guerra" dai popoli del nord e dell'est. Il loro vescovo cattolico ieri sera ha commemorato l'anniversario. Altre cerimonie e dibattiti sono stati organizzati dalla società cristiana e civile.
Allo stesso tempo, commemorazioni e dibattiti sono stati organizzati al Sud con tecnologia Zoom.
Ieri, 18 maggio, una nota firmata dai vescovi di Jaffna, Mannar, Trincomalee e Batticaloa i mons. Justine Gnanapragasam, Emmanuel Fernando, Noel Emmanuel e Joseph Ponniah ha dato istruzioni per tutti coloro che desiderano commemorare le vittime di guerra nell’attuale situazione del COVID-19. In una lettera aperta, i vescovi hanno indicato a tutti i parroci, le comunità religiose e i responsabili delle istituzioni religiose di chiamare alle 18 per l'Angelus, invitando le persone a pregare e accendere una speciale lampada a olio o una candela. Quindi osservare 2 minuti di silenzio, una preghiera silenziosa per coloro che sono morti, mutilati o sofferenti in forme diverse.
Ricordando il 12mo anniversario del genocidio di Mullivaikal o la commemorazione del 18 maggio i vescovi del nord-est hanno detto che i sopravvissuti e testimoni dell'ultima fase della guerra e dei decenni precedenti, piangono i loro defunti. Le vittime hanno diritto al ricordo, non rimangano più passive e partecipino piuttosto al processo di riparazione.
I vescovi del Nord - Est sollecitano i tamil nel nord e nell'est a celebrare il 18 maggio come un "giorno di memoria e preghiera". "Ricordiamo e preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita a causa della guerra e dei disordini nello Sri Lanka, durati decenni. Ci uniamo alla nostra gente nella ricerca della giustizia per i crimini perpetrati".
Padre Mawulis della St. Mary's Church, ha detto ai social media che "il 18 maggio è una giornata piena di dolore per il popolo tamil. È stato un giorno in cui la voce della gente è stata messa a tacere nella lotta del popolo Tamil per i propri diritti. Anche oggi, il nostro popolo tamil vive impotente senza i suoi fratelli, i figli e gli sposi".
Il vescovo di Jaffna e diversi sacerdoti si sono radunati, hanno osservato due minuti di silenzio, è stata accesa una grande torcia fatta con tante torce per ricordare i morti, c’è stata la preghiera silenziosa e suonata la campana per il riposo di coloro che sono morti.
Anthony Jesudasan, un attivista tamil per i diritti umani che si è unito alle vittime della guerra del Nord in video da Negombo ha dichiarato ad AsiaNews che "un governo responsabile non ha saputo rispondere alle mamme che da 4 anni combattono con le loro ferite per raccontare loro cosa è successo a coloro che sono scomparsi durante la guerra. L'attuale governo non ha alcun programma per la giustizia di transizione o la riconciliazione. Pertanto, esortiamo il governo e i responsabili a prestare attenzione a questo e rendere giustizia alle persone sofferenti a causa della guerra.
Il movimento cristiano di solidarietà (CSM), movimento che rappresenta tutte le chiese cristiane, ha tenuto una commemorazione online dalle 18.00 alle 18.45 di ieri sera con i suoi membri e alcune altre persone preoccupate per le vittime della guerra. Il CSM ha osservato il Silenzio, ha acceso lumi e candele e condiviso un'amara esperienza della guerra riferita da un membro del CSM, una giornalista donna, letto un brano del Vangelo, illustrato da una riflessione e un sacerdote ha cantato un inno, offerto preghiere al Signore. "Ci uniamo – ha detto nella sua riflessione Mahinda Namal - perché abbiamo sete di giustizia. Noi cristiani abbiamo una parte da fare. Nei giorni della giustizia, chiediamo a Dio di darci forza".
Parlando con AsiaNews, suor Rasika Peiris, coordinatore del CSM, ha detto, “con l'intenzione di essere uniti con la nostra gente del nord e dell'est che ha commemorato il genocidio Mullivaikkal, abbiamo unito le nostre mani per ricordare quelli che sono stati uccisi nella finale fase della guerra”. "Nel prendere posizione a favore dei temil oppressi – ha aggiunto - crediamo di poter essere una forza potente per rendere le persone consapevoli delle cause profonde del conflitto, per trovare una soluzione politica e così costruire insieme uno Sri Lanka plurinazionale riconciliato".
I vescovi del Church of Ceylon, National Christian Council of Sri Lanka (NCCSL), Christian Solidarity Movement(CSM) e National Peace Council (NPC) hanno rilasciato ieri dichiarazioni per dare massimo appoggio all’appello dei vescovi della diocesi di Jaffna e dare pieno sostegno per “ricordare i morti" durante il periodo di guerra.
21/05/2020 16:19