É morto Sun Myung Moon, potente capo della "Chiesa dell'Unificazione"
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il rev. Sun Myung Moon, capo della Chiesa dell'Unificazione, è morto stamane all'età di 92 anni. Moon era stato ricoverato in ospedale due settimane fa per polmonite. Uno dei suoi figli aveva diramato un messaggio a tutti gli appartenenti perché pregassero per la sua salute.
Dall'ospedale - di proprietà della sua Chiesa - la salma sarà oggi trasportata in un salone vicino al centro direzionale dell'organizzazione a Gapyeong, a nord-est di Seoul e da domani sarà possibile fare visite di condoglianze. Il funerale si terrà il 15 settembre, dopo 13 giorni di lutto. I resti di Moon saranno sepolti sul vicino monte Cheonseung.
Moon era divenuto famoso negli anni '70 per aver presieduto matrimoni di massa per migliaia di coppie che si conoscevano appena e che lui stesso aveva messo insieme.
Nato nel 1920 nella zona di Pyongan, ora in Nordcorea, a 15 anni Moon afferma di essere stato chiamato ad essere il nuovo Messia che doveva concludere l'opera di Gesù Cristo, rimasta incompleta dopo la sua crocifissione. Per queste sue idee egli è stato espulso dalla Chiesa presbiteriana. Ma nel 1954, fuggito dalla Corea del Nord, fonda a Seoul la Chiesa dell'Unificazione. Lui e i suoi membri (chiamati "Moon") dovevano costruire un mondo di pace. Per questo egli faceva sposare fra loro coppie di diverse razze e culture e per questo raccoglieva fondi ovunque, rivendicando per i suoi membri - soprattutto giovani - il titolo di "missionari".
Molto spesso genitori e amici di membri della sua setta lo hanno accusato, anche in tribunale, di manipolare le coscienze dei giovani, di sfruttarli nel lavoro e di impossessarsi delle loro ricchezze.
Nel'82, trasferitosi negli Usa, è stato condannato a 11 mesi per evasione fiscale. Ma proprio negli Usa egli ha costruito un impero economico: proprietario del Washington Times, dell'università di Bridgeport Connecticut; del New Yorker Hotel a Manhattan, di ditte distributrici di sushi ai ristoranti giapponesi in tutti gli Stati Uniti.
In Corea del Sud la sua Chiesa possiede alberghi in zone sciistiche, una squadra di calcio, ecc.. Fra le cose più controverse della sua opera vi è il rapporto con la dittatura nordcoreana dei Kim. Moon, che ha sempre diffuso un'ideologia anti-comunista, ha tenuto sempre buoni rapporti con Kim Jong-il che - a quanto si dice - ogni anno per il compleanno, gli inviava rose, ginseng e orologi Rolex. Una delegazione dei Moon era presente ai funerali del leader coreano, lo scorso dicembre. In Corea del Nord i Moon posseggono compagnie automobilistiche e hotel.
Ancora più controverso il suo rapporto con le Chiese protestanti e cattoliche: lui e i suoi membri hanno sempre voluto "collaborare" per "portare la pace nel mondo", ma hanno anche sempre messo in atto una radicale opera di proselitismo, attirando e "convertendo" fedeli delle altre Chiese.
Nel 2001 il rev. Moon è riuscito a far entrare nella sua Chiesa il vescovo cattolico Emmanuel Milingo e a farlo sposare con Maria Sung. Il vescovo è poi tornato per un certo periodo in Vaticano, per poi ritornare nelle braccia di Maria Sung. Secondo analisti, la "conversione" di Milingo alla Chiesa dell'Unificazione era parte di un progetto più grande mirante all'indebolimento della Chiesa cattolica in Africa, offrendo una religione simile al cristianesimo, in cui è possibile lo sposarsi dei preti, la poligamia, le arti magiche.
Nel 2003 ha provocato scandalo un suo discorso in cui giustificava l'Olocausto verso gli ebrei come una punizione per aver ucciso Gesù.
Nel 2006 Moon è ritornato in Corea del Sud e ha iniziato a distribuire le responsabilità religiose ed economiche del suo impero ai suoi 14 figli.
Secondo cifre fornite dall'organizzazione, la Chiesa dell'Unificazione ha tre milioni di seguaci e ha inviato missionari in 194 Paesi. Ma ex membri e personalità critiche affermano che in tutto il mondo non vi sono più di 100mila Moon.
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