È panico nel sud di Java dopo uno tsunami
L'onda anomala, generata da un sisma sottomarino, ha investito Cilacap e Pangandaran: almeno 37 i morti, distrutti gli edifici sulla costa. La popolazione rivive l'incubo del 2004 e scappa senza curarsi di quello che lascia.
Jakarta (AsiaNews) Migliaia di persone nel sud delle province indonesiane di Java centrale e Java ovest stanno fuggendo in cerca di un riparo sicuro dopo che un sisma a largo di Jakarta ha provocato uno tsunami che ha ucciso almeno 37 persone. Il bilancio delle vittime, come annuncia il presidente Susilo Bambang Yudhoyono, è solo provvisorio, mentre proseguono le ricerche dei dispersi.
Il maremoto, seguito a un terremoto di magnitudo 7,2 gradi sulla scala Richter, si è registrato a 355 Km a sud di Jakarta, nei fondali dell'oceano Indiano. L'onda di due metri ha colpito le località di Cilacap conosciuta per lo stabilimento della compagnia petrolifera nazionale Pertamina e Pangandaran famosa spiaggia turistica, dove al momento rimangono interrotte le comunicazioni.
Da Pangandaran la Tv nazionale ha trasmesso la testimonianza di Teddy, un sopravvissuto al disastro, il quale racconta che "la gente è stata subito pressa dal panico: le onde hanno spazzato via tutti i chioschi di alimentari e distrutto centinaia di case". Le due località turistiche sono intasate dal traffico di chi senza esitare sta partendo di fretta diretto verso zone più elevate e quindi più sicure. "Tutti a Pangandaran sono terrorizzati dice Iwan, abitante del posto hotel, bungalows, ville e bar sono stati trascinati via dal mare: la gente scappa senza curarsi dei propri averi, interessata solo a mettersi in salvo".
Lo tsunami di oggi ha fatto rivivere alla popolazione il dramma del 26 dicembre 2004 quando un violento maremoto a nord dell'isola di Sumatra ha generato uno tsunami, abbattutosi su diversi Paesi dell'Oceano indiano; l'Indonesia fu la più colpita con oltre 140 mila morti.