Zhejiang, il Partito raccoglie la sfida: Nuoteremo nei fiumi (inquinati)
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il sindaco di Shaoxing ha dichiarato di essere "pronto a nuotare" nel fiume che circonda la propria città "per dimostrare che non è inquinato". Qian Jianmin diventa così il primo funzionario pubblico a raccogliere la sfida lanciata in febbraio dai residenti di altre città della provincia costiera del Zhejiang: 300mila yuan offerti ai dirigenti comunisti che avessero il coraggio di entrare nell'acqua dei fiumi melmosi della zona.
Quella di Qian potrebbe essere solo una vanteria espressa mentre si trova a Pechino in qualità di delegato all'Assemblea nazionale del popolo, il "Parlamento" nazionale che si riunisce una volta l'anno. Chen Jinbao, sindaco di Wenzhou, ha partecipato con Qian alla conferenza stampa convocata per accettare la sfida e ha detto di essere "contento" per questa provocazione, che "dimostra l'attenzione pubblica per le questioni ambientali".
Il governatore della provincia, Li Qiang, ha ammesso che la situazione ambientale del Zhejiang "non è rosea" e ha aggiunto che "ci vorrà del tempo prima di poter nuotare dappertutto. Questo ci ricorda che non dobbiamo concentrarci solo sui dati relativi all'ambiente, ma dobbiamo anche tenere conto della percezione popolare sull'argomento".
L'inquinamento, insieme alla corruzione, rimane il maggior problema del Partito comunista cinese. Le politiche lanciate nello scorso decennio dal presidente Hu Jintao e dal suo premier Wen Jiabao non sono riuscite a limitare il fenomeno, che mette a rischio la salute della popolazione e la situazione ambientale.
Il governo vuole infatti mantenere i ritmi di crescita economica degli ultimi anni, ma per farlo non può fermare la sovrapproduzione industriale, prima causa dell'inquinamento eccessivo. Il nuovo leader Xi Jinping - che entra in carica durante questa sessione dell'Anp - ha più volte riconosciuto il problema ma non ha per adesso annunciato alcuna strategia al riguardo.