Yogyakarta: per un post su Facebook, studenti islamici assaltano scuole cattoliche
di Mathias Hariyadi
Rudi Yohanes, sedicente studente della Pangudi Luhur 1, avrebbe dichiarato sul proprio profilo di essere “anti-islamico”. In risposta, gruppi fondamentalisti hanno colpito tre istituti cattolici causando danni e la sospensione delle attività. In realtà si tratta di un nome falso e del profilo di un utente “sconosciuto”.
Jakarta (AsiaNews) – Un messaggio postato su Facebook da un utente che si definisce “anti-islamico” ha scatenato la reazione di gruppi studenteschi legati alla frangia estremista, che hanno attaccato due scuole cattoliche a Yogyakarta, nello Java centrale. Il fatto è avvenuto il 19 gennaio scorso alle 4.15 del pomeriggio, ma solo ora sono emerse i veri motivi alla base delle violenze. Obiettivo dell’assalto la scuola superiore Pangudi Luhur 1 a Jalan Timoho e l’istituto Stela Duce 2 a Jalan Suryodiningratan.
Fonti locali riferiscono che il 19 gennaio, 25 giovani estremisti hanno fatto irruzione nella Pangudi Luhur 1, danneggiando beni e suppellettili. Al momento del raid la scuola era occupata da un gruppo di ragazzi, impegnati in attività pomeridiane extracurriculari; nel computo dei danni subiti dall’istituto retto dai Fratelli dell'Istruzione Cristiana di Ploërm (Fic), vi sarebbero anche otto finestre distrutte. Sempre lo stesso giorno anche l’istituto Stela Duce 2 delle suore di San Carlo Borromeo è finito nel mirino di giovani gruppi fondamentalisti, cui è seguito un raid – ma apparentemente senza danni – alla scuola superiore di San Giovanni Bosco, anch’essa a Yogyakarta.
Gli investigatori hanno avviato una serie di indagini sugli attacchi, al termine dei quali hanno scoperto il movente: un post pubblicato su Facebook da un sedicente Rudi Yohanes, che si definisce studente della Pangudi Luhur 1, in cui egli afferma di essere “una persona anti-islamica”, senza approfondire le sue parole. In realtà la polizia e i responsabili della scuola hanno chiarito che non esiste nessuno studente con quel nome; resta al momento sconosciuta la vera identità della persona che ha postato la frase sul social network, usando un profilo falso.
L’attacco contro le scuole cattoliche di Yogyakarta ha seminato il panico fra studenti e genitori di tutta la provincia, costringendo numerosi istituti a “sospendere in via temporanea” le lezioni previste per la mattinata del 20 gennaio. Ora docenti e alunni sono tornati nelle aule, ma resta alta la tensione per il timore di nuovi “incidenti”.
In precedenza, gruppi studenteschi vicini alla frangia islamica avevano preso di mira l’istituto Piri a Jalan Kemuning, sempre a Yogyakarta, costringendo i vertici della scuola a sospendere tutte le attività accademiche. Alla base della violenza, vi sarebbe la concessione data alla comunità studentesca ahmadi – che ha aperto un piccolo circolo – a promuovere momenti di preghiera nella scuola. Gli ahmadi sono considerati una setta “eretica e deviata” dall’islam sunnita, perché non riconoscono Maometto quale ultimo profeta; per questo sono vittime di persecuzioni e omicidi mirati.
Fonti locali riferiscono che il 19 gennaio, 25 giovani estremisti hanno fatto irruzione nella Pangudi Luhur 1, danneggiando beni e suppellettili. Al momento del raid la scuola era occupata da un gruppo di ragazzi, impegnati in attività pomeridiane extracurriculari; nel computo dei danni subiti dall’istituto retto dai Fratelli dell'Istruzione Cristiana di Ploërm (Fic), vi sarebbero anche otto finestre distrutte. Sempre lo stesso giorno anche l’istituto Stela Duce 2 delle suore di San Carlo Borromeo è finito nel mirino di giovani gruppi fondamentalisti, cui è seguito un raid – ma apparentemente senza danni – alla scuola superiore di San Giovanni Bosco, anch’essa a Yogyakarta.
Gli investigatori hanno avviato una serie di indagini sugli attacchi, al termine dei quali hanno scoperto il movente: un post pubblicato su Facebook da un sedicente Rudi Yohanes, che si definisce studente della Pangudi Luhur 1, in cui egli afferma di essere “una persona anti-islamica”, senza approfondire le sue parole. In realtà la polizia e i responsabili della scuola hanno chiarito che non esiste nessuno studente con quel nome; resta al momento sconosciuta la vera identità della persona che ha postato la frase sul social network, usando un profilo falso.
L’attacco contro le scuole cattoliche di Yogyakarta ha seminato il panico fra studenti e genitori di tutta la provincia, costringendo numerosi istituti a “sospendere in via temporanea” le lezioni previste per la mattinata del 20 gennaio. Ora docenti e alunni sono tornati nelle aule, ma resta alta la tensione per il timore di nuovi “incidenti”.
In precedenza, gruppi studenteschi vicini alla frangia islamica avevano preso di mira l’istituto Piri a Jalan Kemuning, sempre a Yogyakarta, costringendo i vertici della scuola a sospendere tutte le attività accademiche. Alla base della violenza, vi sarebbe la concessione data alla comunità studentesca ahmadi – che ha aperto un piccolo circolo – a promuovere momenti di preghiera nella scuola. Gli ahmadi sono considerati una setta “eretica e deviata” dall’islam sunnita, perché non riconoscono Maometto quale ultimo profeta; per questo sono vittime di persecuzioni e omicidi mirati.
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